Ascolta, figliolo: c’era una volta una squadra della provincia modenese, il Carpi, che al secondo anno di Serie B andò in Serie A… Che bella favola, papà. No, non è una favola, figliolo: è una storia vera.
Ebbene sì: il Carpi ha vinto il campionato cadetto e, quel che è più importante, approda per la prima volta nella sua storia nella massima serie del calcio italiano.
Un autentico miracolo arrivato dal cuore dell’Emilia, da una città di 70mila abitanti a pochi km da Modena, che così potrà vantare il record di tre squadre della stessa provincia tra A e B. È bastato lo 0-0 del Cabassi contro il Bari per decretare l’entrata ufficiale nella storia.
Dopo la gara e la festa in campo, la squadra è salita su un pullman scoperto per raccogliere l’ovazione dei tifosi in piazza Martiri, cuore del centro cittadino, per una festa durata tutta la notte e che si prolungherà sicuramente fino a maggio e oltre.
La banda carpigiana ha così coronato una scalata eccezionale, iniziata con la promozione in Serie C nel 2009 e l’ingresso in B nel 2013.
Partiti per salvarsi, si era capito presto che i biancorossi emiliani, comandati in panchina da un autentico veterano come Fabrizio Castori, avrebbero dato fastidio ai piani alti: il 5-0 di Pescara di metà ottobre ha dato il là a una scalata clamorosa, funambolica, bellissima.
Dopo aver concluso il girone d’andata da campione d’inverno, a +9 sulle rivali (record della storia della B a 22 squadre), il Carpi ha resistito anche alla mezza crisi di febbraio-marzo (quattro 0-0 di fila), quella per capirci post Lotito-gate, e ha approfittato nell’ultimo mese dei passi falsi delle rivali.
Tra metà marzo e aprile Pasciuti e compagni hanno inanellato una serie di 7 successi consecutivi; la sconfitta di Frosinone sabato scorso ha rinviato di poco una festa che era già nell’aria da tempo.
Ma nel frattempo tutta Carpi si gode la sua autentica creatura: una squadra che ha fuso quest’anno la vecchia guardia (Pasciuti arrivato in D, Poli e Di Gaudio saliti dalla C2), i prestiti mirati di due/tre giovani rivelazione (il portiere Gabriel per esempio, ma anche Struna e Suagher) e tanta corsa messa in campo dalle frecce Lasagna, Letizia, Gagliolo.
Avanti, come terminale offensivo del perfetto congegno biancorosso, c’è stato Jerry Mbakogu, 14 gol prelevato a titolo definitivo dal Padova e letteralmente esploso quest’anno col suo strapotere fisico.
La società del trio Bonacini-Marani-Caliumi confermerà per l’anno prossimo lo zoccolo duro della squadra di 12 giocatori sotto contratto con scadenze tra 2017 e 2019.
Bisognerà vedere ora se il prossimo anno il Carpi reggerà l’urto della Serie A. Innanzitutto bisognerà traslocare dal Cabassi, inadatto coi suoi 4200 posti a ospitare gare casalinghe contro le grandi del calcio italiano. Le destinazioni più probabili sembrano Modena o Parma.
Ma intanto a Carpi si festeggia: la provincia del calcio è in trionfo.