Signora, dica 33. O 31: fa poca differenza. Ecco numeri e nomi della Juventus ’14-’15, la Juventus campione d’Italia per la quarta volta consecutiva.
Non importa quanti siano gli scudetti effettivamente riconosciuti dalla Figc e quali quelli della storia; un fatto resta assodato: la Juventus continua a essere la Signora indiscussa del calcio italiano, sbaragliando l’agguerrita – ma sempre deludente – concorrenza delle altre.
Anche dopo il triennio Conte, che aveva riportato i bianconeri al vertice del pallone nostrano, la squadra di Torino ha dimostrato di avere ancora fame di successi è riuscita a centrare l’obiettivo “quarto scudetto di fila”: un poker riuscito solamente alla Juventus del quinquennio 1930-’35.
E ci è riuscita anche e soprattutto grazie a un allenatore, Massimiliano Allegri, arrivato in sordina e tra i mille scetticismi e diffidenze della piazza. Scudetto al primo anno di Juve: più di così…
Lavorando tra i dubbi, il tecnico livornese non solo è riuscito a mantenere la Juventus al primo posto della Serie A, ma ha messo la firma su una stagione che resterà comunque negli annali: la finale di Coppa Italia poteva anche essere preventivabile, ma l’insperata semifinale Champions con il Real Madrid è la ciliegina sulla torta bianconera.
I tifosi sognano un altro grandissimo traguardo, ma una cosa è certa: la Juve è finalmente tornata grande anche in Europa.
Tornando però allo scudetto, i numeri sono a dir poco lusinghieri. La Juventus di quest’anno non arriverà di certo ai 102 punti record dello scorso campionato, ma può vantare comunque statistiche da capogiro, raggiunte grazie al marchio di fabbrica di Allegri, quel 4-3-1-2 che ha sostituito a novembre il già rodato 3-5-2 di ispirazione contiana.
79 punti in 34 partite: 24 vittorie, 7 pareggi e 3 sconfitte. Appena 19 gol subiti, gli stessi presi dal Barcellona solo il Bayern Monaco ha fatto meglio nel resto dei grandi campionati europei con 15 reti al passivo. Segno di una solidità difensiva mostruosa, tenuta grazie alla costanza degli uomini simbolo della squadra: da Buffon, capitano sempre decisivo a 37 anni suonati, a un Bonucci nettamente migliorato dall’anno scorso, da un Chiellini agonisticamente sempre presente a un Barzagli tornato monumentale dall’infortunio, fino a Caceres frenato dagli infortuni ma sempre decisivo quando ha giocato e agli esterni Lichtsteiner ed Evra (note d’elogio per il francese, che sembrava essere a fine carriera e che invece sta finendo la stagione in netto crescendo).
In mezzo, la Juventus può vantare uno dei centrocampi più forti d’Europa: Pirlo, seppure con qualche defaillance per colpa dell’età, non ha bisogno di presentazioni e ha segnato gol pesantissimi (vedi derby d’andata col Toro); Marchisio, che quest’anno si è alternato proprio tra il ruolo di vicePirlo e quello di mezz’ala, è definitivamente maturato; Vidal sembra aver smaltito i guai al ginocchio e si è ripreso alla grande (suoi i gol decisivi per la qualificazione Champions col Monaco e quello scudetto con la Sampdoria ieri); Pogba è un talento assoluto che va blindato per il mercato estivo per costruire una Juve ancora competitiva; Pereyra è stata una bella scoperta, con buonissime qualità di rendimento, e sarà senz’altro riscattato. E poi gli “invisibili”: Padoin jolly tuttofare, Sturaro arrivato a gennaio ma già integrato negli schemi, Pepe che finalmente è tornato a giocare.
I gol fatti sono 64 fatti, quasi un terzo portano la stessa firma: quella di Carlos Tevez, capocannoniere della Serie A. L’Apache non è mai stato forte e decisivo come quest’anno, un’autentica sentenza in campionato e in Coppa (6 gol, per uno che in Champions era rimasto a digiuno da tempo). Ben ventotto sigilli finora, arrivati di destro, di sinistro, di testa, su punizione: un guerrigliero infallibile.
A fargli da ala, più che Llorente apparso largamente in ombra rispetto all’anno passato, si è fatto vedere Alvaro Morata, giovanissimo e intrigante spagnolo che ha dispensato gol e giocate d’alta tecnica. La Juventus se n’è innaMorata, e ora sarà difficile ridarlo indietro tra un anno al Real.