Castaldo Avellino

Serie B: il Carpi è ufficialmente primo. Avellino tutto cuore

Si è chiuso ieri il 39esimo turno di Serie B. Il derby tutto modenese tra Modena e Carpi se l’aggiudica, manco a dirlo, la squadra rivelazione del torneo e neopromossa in serie A: è 1-2. Vittoria importantissima in chiave playoff per l’Avellino, che batte in casa 3-2 il Pescara e fa un balzo fondamentale al settimo posto.

Si diceva del Carpi. La squadra di Castori, dopo aver dominato in lungo e in largo la cadetteria, ha deciso di non fermarsi e di legittimare ancora il suo comando, andando a vincere a pochi km da casa e conquistando matematicamente anche il primo posto della classifica: col Frosinone secondo a 11 punti, nessuno infatti può più raggiungere i carpigiani.

I biancorossi hanno piegato 1-2 i canarini modenesi (ora a due sole lunghezze dalla zona playout) nello stadio, il Braglia, che forse l’anno prossimo diventerà il palcoscenico delle prime storiche partite del Carpi in Serie A.

Eppure il successo non è stato facile, complice un Modena parecchio pimpante soprattutto nel primo tempo, in cui ha messo spesso in difficoltà Gabriel: diverse le occasioni sciupate da Signori, Granoche e Fedato, che non sono riusciti a perforare la difesa meno battuta della serie cadetta.

Nella ripresa, dopo un gol annullato a Granoche (nell’occasione espulso il tecnico modenese Pavan per proteste), il Modena gradualmente scompare; Castori mette dentro Lasagna per Pasini, e il giovane esterno al 69’ serve a Jerry Mbakogu l’assist per lo 0-1: quindicesimo gol stagionale per il nigeriano.

Una decina di minuti dopo il Carpi raddoppia con un calcio d’angolo fortunoso che consente a Romagnoli di ritrovarsi la palla tra i piedi e battere a rete. Il Modena ha un sussulto e accorcia le distanze cinque minuti dopo, all’84’, con Fedato. Prima Mbakogu poi Schiavone si fanno espellere: finisce dieci contro dieci, ma ad esultare è ancora il Carpi.

Gol, spettacolo ed emozioni anche al Partenio, dove l’Avellino fa il miracolo rimontando clamorosamente il Pescara 3-2 e agguantando gli abruzzesi in quota playoff, scavalcati proprio grazie a questo scontro diretto. Gli irpini mettono fine così a una crisi che durava da 4 giornate e in cui aveva raccolto appena due punti.

E sì che il primo tempo si era concluso con i biancoverdi campani nervosissimi e sotto di un gol, segnato da Pettinari al 18’ con un diagonale di destro. La squadra di Baroni però ha sciupato una marea di palle gol davanti al portiere Frattali, migliore in campo nel match e decisivo in almeno tre occasioni, su Melchiorri, Brugman e Bjarnason.

Nella ripresa però, dopo un’altra occasione ospite con Politano, la squadra di Rastelli ha messo in campo tutto l’orgoglio e le energie in suo possesso centrando una vittoria fondamentale.

A suonare la carica è stato bomber Castaldo al 63’ su rigore – e fanno 16 in campionato per lui, procurato da Salamon per un mani in area.

Poi il sorpasso compiuto da Zito, che al 76’ sull’uscita di Aresti ha infilato di testa a porta sguarnita. Infine il gol sicurezza di Kone all’83’, che grazie a una conclusione della distanza deviata ha piegato il Pescara ormai in bambola.

Inutile il gol finale ancora di Pettinari, al 93’, quando la partita era ormai già in ghiaccio per gli irpini. Castaldo è uscito tra le lacrime ed è rientrato poi ad abbracciare i suoi tifosi dopo un’incomprensione.

Ora sabato c’è Bologna-Avellino: incrocio pericolosissimo per la Serie A. Per il Pescara invece, squadra col migliore attacco della cadetteria con 63 gol, un’altra occasione persa: e sabato all’Adriatico arriva il Perugia, per un’altra avvincente sfida playoff.

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