Volley maschile, gara1 scudetto: strepitosa Trento, 3-2 in rimonta su Modena

Una partita spettacolare, pallavolo allucinante da una parte e dall’altra ed emozioni fino alla fine: questa la sintesi di Trento-Modena, gara1 della Finale Scudetto di volley maschile giocata ieri al PalaTrento e terminata 3-2 per i dolomitici dopo una rimonta incredibile ((23-25; 17-25; 29-27; 28-26; 15-12).

Sotto 2-0 i ragazzi di Stoytchev, vincitori della regular season, non hanno mollato e hanno conquistato il terzo e il quarto set tiratissimi e risolti solo ai vantaggi. Al tie-break si è arrivati fino al 10-10, poi lo scatto decisivo di Kaziyski e compagni che ha dato ai trentini il primo atto di questa Finale.

La squadra emiliana, che tornava in finale dopo ben 12 anni dall’ultimo precedente, non può che mangiarsi le mani, dopo aver avuto addirittura la palla match durante il quarto parziale sul 24-23: ghiottissima occasione sprecata, proprio quando sembrava che il quarto scontro diretto in stagione (due vittorie Trento in regular season, trionfo Modena in Coppa Italia) potesse essere appannaggio dei gialli di Lorenzetti.

Per Trento eccezionale partita di Matey Kaziyski (54% in fase offensiva, 4 muri, 2 aces) che prende in mano la squadra nei momenti topici e la porta alla vittoria nel tie break, e di Mitar Djuric (45%): 21 punti a testa, che fanno sobbalzare di gioia Stoytchev. Con Lanza sottotono (9), si è rivelato fondamentale il giovanissimo Giannelli in regia, con Solé e Birarelli (13 punti e 3 muri) decisivi, soprattutto l’azzurro sul finire del quarto set.

Dall’altra parte non sono bastati i 32 punti di un Nemanja Petric in letterale stato di grazia (65% in attacco, 3 aces e 3 muri) e i 27 di Earvin Ngapeth (52%). Bruno formidabile al servizio nei primi due parziali poi è scomparso, poco incisivo sotto rete anche Luca Vettori non servito al meglio (15).

Ora la palla passa a Modena, dove in un sicuramente gremito PalaPanini mercoledì sera andrà in scena il secondo atto di una Finale Scudetto che promette ancora spettacolo.

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