Chi succederà a Nairo Quintana nell’albo d’oro del Giro d’Italia? La risposta la sapremo solamente il 31 maggio, ma esperti, bookmakers ed appassionati paiono sicuri: l’uomo da battere sarà Alberto Contador.
Lo spagnolo della Tinkoff-Saxo, reduce da una stagione in cui, pur con l’infortunio al Tour de France, è riuscito a portare a casa la Vuelta a Espana regalando forti emozioni, vuol tentar quest’anno l’accoppiata Giro-Tour, riuscita per l’ultima volta a Marco Pantani nel 1998. L’impresa non sarà affatto semplice perché proprio il Pistolero l’aveva già tentata nel 2011 quando dominò la Corsa Rosa (poi toltagli dalla giustizia sportiva) per poi pagare gli sforzi fatti alla Grande Boucle. Quest’anno arriva da buone prestazioni offerte tra Andalusia e Catalogna, ma ancora non è parso il Contador dei giorni migliori. Staremo a vedere se i favori del pronostico saranno confermati su un percorso che gli si addice in pieno. Al suo fianco, Ivan Basso che, dopo aver vinto per sé due Giri (2006 e 2010) spera di ottenerne un terzo in qualità di uomo squadra, e i vari Roman Kreugizer, Michael Rogers e l’esperto Matteo Tosatto che dovranno scortare l’iberico tappa dopo tappa.
Sono due i principali contendenti alla Rosa. Richie Porte si è reso protagonista di un’ascesa importante nell’ultima annata e in questo 2015 si è già imposto alla Parigi-Nizza, al Giro di Catalogna e al Giro del Trentino. Negli anni passati, pur al servizio di altri uomini, è sempre incappato in almeno una giornata di forte crisi nelle corse di tre settimane. Non resta che vedere se i progressi mostrati in quest’avvio di annata basteranno per impensierire i rivali. La squadra predisposta dal Team Sky, comunque è davvero forte, a partire da Mikel Nieve e Leopold Konig, che avrebbero le carte in regola per correre da leader, ma dovranno mettere a disposizione le loro energie per il tasmaniamo.
L’Italia punta su Fabio Aru. Terzo lo scorso anno dietro alla coppia colombiana Quintana-Uran e soprattutto quinto in una Vuelta con tutti i big presenti (ad eccezione di Vincenzo Nibali), il sardo dell’Astana vorrà scalare un nuovo gradino nell’ascesa ai vertici del ciclismo internazionale. Quest’anno ha corso molto poco, puntando piuttosto sui ritiri in altura. Negli ultimi tempi, poi, problemi fisici gli hanno impedito di prendere parte prima al Trentino e poi al Romandia, ponendo un’incognita sulla sua condizione attuale. Rassicurano che la condizione sia ok all’interno della squadra kazaka, una squadra forte, progettata per vincere: il forte Mikel Landa, secondo al Trentino, l’esperto Paolo Tiralongo e ancora Kangert, Cataldo ed il giovane Diego Rosa, sapranno dare un grande contributo.
Tre i favoriti principali, quattro coloro che seguono nella gerarchia. Rigoberto Uran, dopo due podi consecutivi, aspirerebbe in verità a salire sul gradino più alto del podio, ma riteniamo che i tre sopra citati abbiano qualcosa in più. Domenico Pozzovivo, che quest’anno ha piazzato ben due successi dopo due anni di digiuno, ha l’obiettivo di entrare nella top 5 e di vincere in una tappa: è una meta alla sua portata e la sua Ag2r La Mondiale, con all’interno gli italiani Matteo Montaguti e Rinaldo Nocentini ed il colombiano Carlos Betancur (quest’ultimo con tutte le carte in regola per centrare un importante piazzamento, se decidesse di fare sul serio) sono degli ottimi aiuti.
C’è poi Jurgen Van Den Broeck: il belga della Lotto Soudal ha finalmente abbandonato l’idea di concentrarsi – per poi rimanere deluso dall’epilogo – sul Tour de France e ha deciso di giungere in Italia per far classifica. Gli anni passano, ma le sue qualità potrebbero permettergli di centrare un importante piazzamento, contando anche sull’apporto dello scalatore Maxime Monfort. Infine Ryder Hesjedal, che il Giro l’ha vinto nel 2012, a sorpresa. Difficile pensare possa ripetersi, ma il canadese della Cannondale-Garmin (team in cui sarà interessante vedere all’opera l’estro del giovanissimo Davide Formolo) si mostra convinto della sua condizione e si dice pronto a lottare, quantomeno per un posto in top 5.
E per concludere la top 10? Beh, in questo caso i nomi sono tanti. Si va dagli spagnoli Igor Anton e Benat Intxausti (Movistar), ottavo due anni fa, all’olandese Steven Kruijswijk (LottoNL-Jumbo), ottavo nel 2011; dai polacchi Przemyslaw Niemiec (Lampre-Merida) sesto nel 2013 e Sylwester Szmyd (CCC Sprandi Polkowice) ai russi della Katusha Yuri Trofimov ed Ilnur Zakarin (Katusha), vincitore del Romandia 2015, o ancora il francese Alexander Geniez (Fdj).
E poi gli italiani. Se Fabio Aru e Domenico Pozzovivo sono i nomi più altisonanti, puntano ad un piazzamento di prestigio il vincitore 2004 Damiano Cunego (Nippo-Fantini), Damiano Caruso (Bmc), Franco Pellizotti (Androni-Sidermec) e i talenti Bardiani-Csf Edoardo Zardini, Manuel Bongiorno e Stefano Pirazzi.