Metabolizzata l’eliminazione dalla Champions League, il Psg di Blanc viaggia a velocità spedita verso la conquista della Ligue 1. Nel segno del 6.
Sei, come le reti rifilate dall’armata parigina al modesto Guingamp, nell’anticipo del venerdì della 36esima giornata del campionato francese; e sei come i punti di vantaggio sull’OL.
Un 6-0 che porta a 6 le lunghezze di vantaggio sul Lione secondo e consacra ancor di più lo strapotere dell’arsenale offensivo dei rossoblù di Parigi: tripletta di Cavani e doppietta di Ibrahimovic, che delizia la platea regalando un gol non solo al compagno di reparto, ma anche a Maxwell.
Sugli scudi pure Javier Pastore, un palo per l’argentino, e soprattutto il nostro Marco Verratti: prestazione magnifica, per il regista pescarese, che torna a casa con due pregevoli assist a referto.
Insomma, il Psg calpesta avanti e indietro i malcapitati bretoni e cavalca a grandi marce verso il terzo scudetto consecutivo di Ligue 1: domani il Lione deve solo vincere a Caen, senza nemmeno più contare sulla differenza reti, ormai tutta pendente dalla parte degli uomini di Blanc.
La festa del Parco dei Principi comincia presto: già al 3’, infatti, Cavani devia in rete il primo cross di Aurier. Al 18’ raddoppio di Ibra: lo svedese riceve in area da Verratti, finta il tiro di destro mettendo a sedere il portiere e piazza di sinistro.
Nel secondo tempo Cavani continua lo show: al 51’ l’uruguaiano riceve da Ibrahimovic e spara sotto la traversa. Non è ancora finita: ancora lo svedese versione suggeritore sforna l’assist dal fondo di destra per Maxwell, che colpisce di testa e cala il poker.
Qualche minuto dopo “furbata” del piccolo Verratti, che calcia una punizione immediatamente e dà a Cavani la palla per la sua tripletta personale. La ciliegina sul “set” la mette alla fine ancora Ibrahimovic, che segna da cecchino pure il rigore del 90’.
Tornato dopo la famosa squalifica, lo svedese ora è ad appena 3 reti dal record assoluto di reti del Psg detenuto dal portoghese Pauleta, a 109 gol. Dopo tutto le crisi di nervi e gli insulti, Ibra potrebbe finire la stagione da autentico re di Parigi, dopo un’altra Ligue 1 mostruosa.