Poteva essere una finale tutta italiana. Non sarà così: Napoli e Fiorentina perdono per mano rispettivamente di Dnipro e Siviglia e salutano l’Europa League.
Un autentico disastro, che a sorteggio avvenuto nessuno avrebbe preventivato. Chiaramente, più del doppio k.o. di Fiorentina (sconfitta pure stasera 0-2 dal Siviglia al Franchi) la disfatta più eclatante è quella del Napoli, battuto da una squadra sulla carta alla portata e che invece ha messo a nudo gli imbarazzi della squadra di Benitez.
Dopo l’1-1 dell’andata, ci si attendeva molto di più dai partenopei, che invece sono crollati sotto la pioggia di Kiev: l’1-0 firmato al 58’ da Seleznyon sancisce dunque l’amarissima eliminazione del Napoli, che tanto aveva puntato alla finale di Europa League per poter vincere un trofeo europeo che manca ormai dal 1989 e per rientrare in Champions senza passare dall’incubo preliminari.
La squadra di Benitez c’ha pure provato specie nel primo tempo, con due tiri di Higuain ben rintuzzati dal portiere Boyko. Occasioni colossali divorate dal Pepita; lo stesso Gabbiadini, schierato a sorpresa al posto di Hamsik, non incide come suo solito.
E allora il Dnipro alza un po’ la testa prima dell’intervallo, poi nella ripresa serve il piatto freddo sulla tavola partenopea: Andujar non esce perché si fida di Britos, e il difensore uruguaiano non salta perché Seleznyov in elevazione lo sovrasta di testa e fa centro su un cross apparentemente facile da sventare.
Per il Napoli è il patatrac, cui Benitez non riesce a porre rimedio, nonostante gli ingressi di capitan Hamsik e Dries Mertens. Il terreno divenuto pesantissimo per la pioggia certo non aiuta ma non è un alibi: una sola palla gol, il tiro di Higuain è salvato sulla linea. Poi la traversa dell’ “ucraino” Matheus a portiere battuto.
Il Dnipro regala così la prima finale europea alla giovane nazione ucraina dopo la frantumazione dell’Urss. Un traguardo a dir poco storico.
Poco meno di venti minuti, invece, è durata la speranza della Fiorentina di ribaltare una qualificazione già ampiamente compromessa all’andata: il Siviglia s’è preso pure il Franchi, a man bassa. Lo 0-2 firmato Bacca-Carrico legittima ulteriormente quelli che sono i favoriti per il successo finale.
Troppo poca Fiorentina, nella serata che doveva mostrare perlomeno uno scatto d’orgoglio: i viola si sono volatilizzati dopo averci provato con Pizarro e Ilicic e soprattutto dopo la super parata di Rico che ha stoppato il colpo di testa di Gonzalo Rodriguez al 17’.
Cinque minuti dopo è arrivato il gol che ha definitivamente spento ogni velleità: arrivato, come il successivo, da sviluppi di calci di punizioni. Nello 0-1 Savic si è ritrovato solo a fronteggiare Bacca, che ha vinto facile il duello e piazzato la zampata su Neto. Sullo 0-2 altro cross da sinistra, la zona più perforata dal Siviglia, sponda al volo di Coke, deviazione maldestra di Basanta e Carrico ha insaccato facile.
La partita è finita lì. La Fiorentina non è neppure riuscita a trovare il gol della bandiera dal dischetto: a metà secondo tempo Ilicic, l’uomo più in forma dei Viola, ha sparato il rigore direttamente in curva Fiesole. Niente da fare: una semifinale cominciata male, e finita peggio per la Fiorentina.
A giocarsi la finale di Varsavia saranno dunque gli sconosciuti del Dnipro e i detentori del Siviglia. Le matricole contro i veterani dell’Europa League: chi vince entra nell’Olimpo della Champions League. Anche per questo sarebbe stato importante avere almeno un’italiana a Varsavia. Ora si apre il tempo dei rimpianti.