Dopo il Carpi, il Frosinone. La rivincita delle piccole, del calcio di provincia, dello sport vissuto lontano dai riflettori e in modo ugualmente, anzi totalmente, sanguigno, verace, passionale.
Dopo la banda Castori, nel tripudio di folla del Matusa anche i ciociari hanno conquistato la loro storica “prima volta” in Serie A.
I gialloblù di Stellone hanno liquidato agevolmente 3-1 il Crotone e la vittoria li ha resi praticamente irraggiungibili dal duo di terze Bologna e Vicenza che negli ultimi due mesi ha lungamente inseguito il Frosinone per staccare l’ultimo pass diretto per la massima serie.
Già alla fine del primo tempo, terminato 2-0, le vie limitrofe allo stadio si sono trasformate in un’autentica bolgia, scandita da cori, slogan, trombette, striscioni, abbracci e pianti di gioia.
Un’emozione indescrivibile per tutta la città frusinate e per l’intera provincia ciociara, per anni bersagliata da una patente di insignificanza e ora innalzatasi nell’Olimpo del pallone italiano.
Il Frosinone è arrivato laddove nessuno avrebbe mai immaginato. È un sogno che si avvera e che fa storia: raramente infatti era accaduto che una squadra era riuscita nell’impresa del doppio salto dalla Serie C alla Serie A.
Poco importa che prima si chiamasse Serie C e oggi Lega Pro, dal 1929-30 a oggi la doppia promozione (prima dalla C alla B, poi dalla B alla A) in due stagioni successive è riuscita soltanto 15 volte. Le squadre che sono state capaci di compierla sono 13: Modena (2 volte), Como (2), Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Cesena, Empoli, Genoa, Napoli, Novara, Udinese e Varese.
Da oggi quest’annale va aggiornato aggiungendo una casella con su scritto Frosinone. Un miracolo sportivo straordinario, quello compiuto dai gialloblù o giallazzurri ciociari, che entrano di diritto nella storia del calcio italiano al pari di squadre ben più blasonate e di rango elevato.
La cosa che più fa gongolare la Ciociaria è che l’anno scorso l’altra laziale della cadetteria, il Latina, non c’era riuscita proprio all’ultimo tentativo, durante i play off.
Dunque quello ordito dal Frosinone è un vero e proprio smacco rifilato agli odiatissimi rivali pontini, tra l’altro sconfitti per ben due volte nei due incontri di questa stagione in cadetteria: in due anni i ciociari di Stellone sono riusciti a coronare un sogno che da tanto aleggiava nei cuori dei tifosi e nei piani della dirigenza, capitanata dal presidente Stirpe.
L’elenco degli eroi canarini è lungo e annovera capitan Frara, il centrocampista Robert Gucher, il portiere idolo della tifoseria Massimo Zappino – tra i più acclamati durante il corteo della squadra in pullman insieme agli uomini decisivi delle ultime gare, Danilo Soddimo e Leonardo Blanchard.
E poi la coppia gol Daniel Ciofani-Federico Dionisi: 12 gol il primo, 14 il secondo. L’ariete e l’ex Livorno (con una doppietta) hanno bagnato la promozione in A marcando il tabellino odierno col Crotone.
Proprio Dionisi è stato il colpo magistrale nella campagna acquisti della scorsa estate, che è andato a inserirsi in un gruppo storico mai completamente stravolto: un gruppo che è stato la vera forza del Frosinone, grazie alla caparbietà e allo spirito di sacrificio di altri grandi promettenti campioni, da Mirko Gori a Roberto Crivello, ai veterani vecchi e nuovi Sammarco, Russo, Zanon, Lupoli, solo per citarne alcuni.
E poi, Roberto Stellone, leader carismatico e grande “padre calcistico” dei suoi ragazzi, che ha protetto nei momenti delle critiche ed esaltato nei giusti momenti, ma sempre tenendo fede ad un’unica logica: quella del lavoro, del sacrificio, del sudore.
Il Frosinone sale in Serie A: ed è tutto vero. Una bellissima pagina di sport firmata Ciociaria.