«Abbiamo fatto la storia: mai vista una cosa del genere per il Frosinone». Questo il commento più sentito nelle strade del capoluogo ciociaro, dopo la prima storica promozione in Serie A.
La centrale via Aldo Moro e le strade vicine allo stadio Matusa, vera roccaforte dei canarini durante le due stagioni che sono equivalse al doppio salto dalla Lega Pro alla A, sono state letteralmente invase da una fiumana di centinaia e centinaia di persone festanti e piene di entusiasmo, che già avevano invaso il campo da gioco al momento del fischio finale di Frosinone-Crotone.
Frosinone si è così trasformata in un’autentica bolgia giallazzurra, un calderone ribollente di gioia e di commozione per un traguardo che, a pronunciarlo qualche anno fa, avrebbe fatto gridare alla pazzia o al miraggio impossibile da agguantare.
Tantissimi tifosi, ragazzi e ragazze di tutte le età e anche numerose famiglie sono rimaste ad aspettare il carosello del pullman scoperto con la squadra in cima, e hanno dato poi via alle sfilate nel centro cittadino: si prevede che i festeggiamenti proseguiranno anche nelle ore notturne e nei prossimi giorni.
Ai microfoni di mondiali.net, sono arrivate le voci di alcuni tifosi a dir poco entusiasti: «Una gioia indescrivibile, siamo entrati nella storia con un miracolo sportivo!», ha detto Luca. Gli ha fatto eco il signor Giuseppe: «Questa squadra è l’orgoglio di tutta la nostra provincia, e noi tutti siamo orgogliosi di tifare Frosinone».
«Non stiamo più nella pelle, è uno dei giorni più belli della nostra vita!», ha dichiarato un nutritissimo gruppo di supporter giallazzurri, con addosso le maglie dei lori idoli di ieri e di oggi: Eder, Lodi, ma anche Paganini, Gucher, Dionisi, gente che ha contribuito a far grande il Frosinone anche in Serie B.
Tanti i cori scanditi contro i tifosi del Latina, mai particolarmente amati dalle parti della Ciociaria. «Sono due anni che lo diciamo: qua al Matusa non si passa, non si passa!» grida Federico, che poi ha parole al miele per lo stadio in cui il Frosinone ha costruito larghissima parte del suo miracolo sportivo.
«Perché andarcene da qui? Io a questo stadio voglio troppo bene!» Anche Rocco si augura che i ciociari continuino a giocare al Matusa, magari un po’ allargato; Matteo e i suoi amici pensano che forse sarà il caso di traslocare al Casaleno, la struttura mai completata e che forse a settembre potrebbe diventare ufficialmente la nuova casa del Frosinone calcio.
Per ora però si va troppo in là coi calcoli e coi progetti per la nuova stagione. La città si gode la sua squadra, e tutta una provincia si gode il suo momento di gloria e di riscatto.
E a proposito di riscatto: ora Lotito cosa penserà? Il suo “non auspicio” è caduto nel vuoto, e oggi è stata tanta l’ironia dei tifosi giallazzurri che hanno letteralmente preso di mira il presidente della Lazio e dirigente della Figc con sfottò e cori ironici.
Il Frosinone è in Serie A, contemporaneamente al Carpi: per Lotito una doccia gelata; per il calcio italiano la certezza che certe favole esistono, e che i sogni possono ancora avverarsi: parola di tifosi, parola di Frosinone.
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