La Signora ride sempre, anche cambiando gli interpreti in mezzo al campo. La linea/2 varata da Allegri funziona alla grande anche per Inter-Juve. A San Siro finisce 1-2: altra grandissima prova di forza della Vecchia Signora.
È stato senz’altro un derby d’Italia dai toni minori, visto che i bianconeri arrivavano alla partita forse più sentita dai tifosi con la pancia piena: quarto scudetto di fila in cascina, una finale Champions incredibile conquistata al Bernabeu, e alla vigilia della finale di Coppa Italia, mercoledì con la Lazio.
La partita di ieri serviva più all’Inter di Mancini, che a 270’ dalla fine del campionato era ancora in corsa per l’ultimo posto in Europa League. E invece la sconfitta subita per conto della Juve ha complicato forse irrimediabilmente le ultime aspirazioni nerazzurre.
I padroni di casa erano pure andati in vantaggio, con la deviazione astuta di Icardi su tiro da fuori di area di Brozovic al 9’. Maurito alla Juventus segna sempre: 6 le marcature nella porta bianconera, segnate con le maglie della Samp prima e dell’Inter poi.
I nerazzurri avevano spinto di più, nel primo tempo, andando però a cozzare contro l’inossidabile difesa juventina e offrendo il fianco alle rapide ripartenze della Signora, ben orchestrate da una squadra con qualche titolare (Bonucci, Marchisio, Morata) e tante “seconde linee”. Ma a decidere la partita ci ha pensato ancora lui: Alvaro Morata.
Il canterano del Real Madrid, dopo il gol qualificazione al Bernabeu, ha mostrato di essere in forma davvero smagliante, con tocchi di fino, scatti brucianti, giochi con la palla tra i piedi.
Nel secondo tempo, dopo il pareggio su rigore di Marchisio al 42’ della prima frazione, Morata ha addirittura sprecato due clamorose palle da gol: una dopo una fantastica palla dal piede di almeno 50 metri, l’altra con un colpo di testa a pochi centimetri dalla porta. Tanta roba, insomma.
Ma il gol era nell’aria, e alla fine Alvaro ha colpito veramente. Col tiro però meno nobile e più sporco di tutti: esterno da destra da fuori area senza velleità apparenti, paperona di Handanovic e raddoppio juventino.
Lo spagnolo c’ha messo un po’ per capire che aveva segnato: rimasto interdetto al limite dell’area, Morata è poi partito nei festeggiamenti, indossando un paio d’occhiali da sole piovutigli dalle tribune.
Strepitoso anche il “numero 12” Storari, che ha dimostrato ancora una volta di essere uno cui si potrebbe tranquillamente dare un’altra porta di Serie A: fenomenale il doppio intervento in pochissimi secondi su Palacio e Icardi, una doppia prodigiosa respinta che è valsa al collega di Buffon una menzione speciale nella storia del derby d’Italia.
Allegri e la Juventus si godono il momento: mercoledì a Roma c’è la finale di Coppa Italia con la Lazio. L’Inter invece ammaina forse definitivamente la bandiera: quest’estate bisognerà rimettere mano al progetto. Magari facendo partire qualche big, tipo Handanovic.