C’è un ragazzo, in Serie A, che a volte è come un toro. È solo che, al posto del drappo rosso, quello che lo fa correre come una furia è il rossonero: quello del Milan.
Il ragazzo in questione è Domenico Berardi, cosentino classe ’94 sbarcato lo scorso anno nel calcio che conta grazie all’approdo del suo Sassuolo nella massima serie.
In due stagioni, Berardi ha segnato qualcosa come 7 reti al Diavolo nei due precedenti giocati al Mapei Stadium di Reggio Emilia: dopo il clamoroso poker dell’anno scorso, nel 4-3 che costò la panchina all’allora rossonero Allegri, ieri è arrivato un tris altrettanto roboante e decisivo, nel 3-2 finale.
Tutti questi numeri possono far ribattezzare il ragazzo come “l’ammazza Milan”: uno che si trasferì in Emilia grazie a un osservatore dei neroverdi che lo vide giocare una partita di calcetto con gli amici del fratello, studente fuori sede a Modena.
Da allora Berardi ha continuato a crescere, confermando il talento della giovane promessa e mostrando numeri importanti: con quella di ieri, l’attaccante dell’Under21 azzurra ha siglato già quattro triplette in due anni di Serie A, se si contano anche i gol di quel famoso poker: vittime la Samp, il Milan, la Fiorentina e ancora i rossoneri.
Sono 27 le reti messe a segno in due stagioni: mica male, per uno che si candida a diventare uno degli attaccanti più forti del calcio italiano. Non fosse che per il suo carattere, ancora un po’ troppo acerbo, che gli costa a volte dei gialli molto rivedibili.
Intanto però Sassuolo si gode uno dei suoi tre gioiellini d’attacco: con Zaza e Sansone, Berardi infatti forma un tridente tutto estro e gioventù, che in due stagioni consecutive ha consentito ai neroverdi di raggiungere la salvezza anticipata. Merito anche di uno che, quando vede il rossonero, si scatena e colpisce duro.