La Juventus ci tiene. E tanto. Parola di Max Allegri e Giorgio Chiellini, intervenuti durante la conferenza stampa di presentazione della finale di Coppa Italia Juventus-Lazio, in programma stasera a Roma.
Il tecnico livornese ci tiene in modo particolare. Per una questione personale: sarebbe il primo trofeo che solleva da bianconero – visto che la premiazione scudetto ci sarà solo sabato contro il Napoli.
E per una questione soprattutto di club: sono vent’anni che la Juventus non si aggiudica la cosiddetta “coppetta”. Un’attesa lunga un quinto secolo che ha tenuto la Signora lontana dalla sua “decima”: è chiara, dunque, quale sia la fame bianconera verso la Coppa Italia.
Allegri e Chiellini sono arrivati in ritardo ma non hanno colpe: nubifragio su Caselle, charter partito in ritardo e niente walk around all’Olimpico.
Il tecnico ex Milan è categorico e non si fida della Lazio, nonostante i due successi stagionali in campionato: «E’ una finale, sarà diversa dal campionato e potrebbe non risolversi in 90 minuti. Pirlo giocherà, da qui al 6 giugno abbiamo tre partite, non possiamo pensare di stare a riposo fino alla finale. La Coppa Italia è sempre stato il nostro secondo obiettivo dopo il campionato. E’ molto importante vincere per preparare al meglio la finale di Berlino».
Corsi e ricorsi storici, per Allegri all’Olimpico: cinque anni fa nell’impianto romano l’allenatore festeggiò il suo primo – e unico – scudetto con il Milan, e spera che questo gli porti fortuna. «Se dovessi scegliere un animale, paragonerei la Juve a una tigre. La partita con la Lazio ci alza molto la tensione, sarebbe un risultato straordinario. Ho ancora qualche dubbio, ma ho tutto il gruppo a disposizione e anche chi entra darà il suo contributo»
Al suo fianco c’era Chiello, che ha detto: «È una finale speciale perché manca da troppo tempo, io sono qui da 10 anni e siamo ancora arrabbiati per non aver vinto l’unica finale di Coppa Italia giocata finora. Il nostro pensiero, al contrario di quello dei tifosi, va solo a questa partita al momento».
Per ora il difensore toscano tiene lontano i mirabolanti sogni di gloria: «Triplete? La nostra forza sarà quella di pensare passo dopo passo, cerchiamo di vincere, poi penseremo al Barcellona. Io qui sono stato sei anni senza vincere niente e non è stato bello, dall’esterno sembra tutto facile ma non è così. Mi ricordo ancora le partite di Serie B, l’importante è non farsi mai passare la voglia di vincere».