Usain Bolt da sette anni è il centro attorno cui ruota tutto il circo dell’atletica mondiale, e ieri a Ostrava il giamaicano è tornato alle corse disputando i 200 m, gara cui mira nei prossimi appuntamenti internazionali.
L’uomo del vento è sempre un re, ma ora il mondo è in trepida attesa per vedere dove arriverà. E quanto ci metterà.
Ieri, tutto sommato è andata bene, calcolando che Usain in due anni non si era praticamente visto: a Ostrava, in Repubblica Ceca, Bolt ha corso i 200 in 20”13.
Un tempo non esaltante, una prestazione non mostruosa e senza stupore, che però dà idea della crescita registrata rispetto alle prime uscite della stagione: specie l’accelerazione nella prima parte della curva ha restituito al pubblico presente al meeting il Bolt più coerente all’immagine che si è creata in questi anni.
Il giamaicano si è tenuto, dopo essere entrato per primo sul rettilineo finale, dando l’impressione di non voler strafare. Ora bisognerà testare la tenuta di Bolt a temperature più indicate: ieri a Ostrava è stata una giornata dura con pioggia, vento e una temperatura che a fine meeting è scesa anche sotto i 10 gradi centigradi.
Prossima tappa la Diamond League a New York il 13 giugno. «Sono sempre felice di venire a Ostrava. È uno dei miei posti preferiti per correre, ma piove sempre» ha detto il giamaicano. «Oggi era difficile, c’era un po’ più freddo di quello che pensavo», ha aggiunto il primatista del mondo e campione olimpico. «Ho solo bisogno di migliorare la mia condizione, dipende tutto da lavoro e tecnica».