Nemmeno fosse Wimbledon. L’Argentina dà una lezione memorabile al Paraguay e vola nella finalissima della Copa America 2015. A Santiago la Seleccion affronterà il Cile.
Obiettivo raggiunto, dunque, per l’Albiceleste di Tata Martino che strapazza 6-1 la malcapitata Albirroja – vanno tutti a segno tranne Messi – e riesce a preservare da ammonizione i tre diffidati di lusso, ossia la Pulce stessa, Aguero e Mascherano. Così facendo l’Argentina torna in finale, 8 anni dopo.
Una partita a senso unico, quella di Concepcion, firmata comunque dal Dies argentino, che calcia le tante punizioni del limite guadagnate dai compagni di squadra e poi mette lo zampino nella rete del vantaggio biancoceleste, calciando la punizione che al 15’ Ortiz buca favorendo l’intervento del giocatore che non ti aspetti: Rojo, un difensore mica un bomber, che mette comodamente dentro.
È il gol apriscatola. Al 27’ Messi si ripete regalando stavolta un assist puro per il Flaco Pastore che controlla in corsa e trasforma nel raddoppio argentino.
Ma il Paraguay plasmato da Ramon Diaz è una squadra indomabile, mai darla per morta. A un certo punto, poco dopo la mezz’ora vanno out la giovane promessa Derlis Gonzalez – tra i migliori fino a quel punto – e il veterano Roque Santa Cruz. Il ct butta dentro Barrios e Bobadilla. L’Albirroja sfiora il tracollo ma poi la Pantera ruggisce e graffia con la sua zampata il gol che al 43’ riapre il match.
L’Argentina rischia di rivedere i fantasmi de La Serena – match d’esordio con la rimonta subita proprio dal Paraguay – e invece dopo l’intervallo gli uomini di Tata Martino decidono di dare l’ultima accelerata e chiuderla presto. L’operazione è compiuta in 8 minuti.
A mettere in ghiaccio l’incontro ci pensa Di Maria: l’asso del Manchester United, reduce da una stagione per nulla esaltante, si riprende lo scettro d’Argentina prima al 3’ mettendo dentro il bel filtrante di Pastore, e poi all’8’ sull’azione funambolica di Messi.
Mancherebbe solo la ciliegina sulla torta: il gol di Leo il marziano. I compagni si dannano per far segnare il loro capitano, ma Justo Villar si supera in almeno un paio di interventi.
C’è ancora tempo però per vedere altre due reti: la prima la segna El Kun Aguero, ed è quella della Manita al 35’. Il tempo per l’asso del City di uscire e lasciare il posto a Higuain, che anche El Pepita partecipa alla festa e in un battibaleno fa 6-1.
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Ora l’Argentina è pronta per volare a Santiago: il 4 luglio c’è la finalissima, il Cile è avvertito.