Una infausta notizia scuote il mondo del ciclismo, proprio durante l’appuntamento clou della stagione. Luca Paolini, uno dei più alti rappresentanti del movimento azzurro – e non solo – dell’ultimo decennio, è stato trovato positivo ad un metabolita della cocaina (la benzoilecgonina). E’ ciò che riporta L’Equipe, specificando che il controllo in questione risale al 7 luglio, giorno della quarta tappa della Grande Boucle.
La cocaina non è considerata sostanza dopante dall’Unione Ciclistica Internazionale (Uci) e dalla Agenzia Mondiale Antidoping (Wada) al di fuori delle competizioni – ricordiamo tutti il caso Tom Boonen, più volte beccato positivo e sempre graziato – ma durante le corse è da ritenersi vietata. Il Team Katusha, squadra di appartenenza di Paolini – che lo ha convocato per scortare nel corso delle tappe il capitano Alexander Kristoff – ha subito provveduto a sospenderlo; il lombardo, però, avrà facoltà di richiedere le controanalisi sul campione B.
Dopo annate da splendido gregario al servizio di tanti campioni delle due ruote – da Paolo Bettini fino allo stesso Kristoff, il trentottenne milanese si è quest’anno tolto la soddisfazione di aggiudicarsi la classica d’apertura della Campagna del Nord, la Gand-Wevelgem.
Ed ora questa notizia, arrivata come un fulmine a ciel sereno. Da capire se la cocaina sia stata assunta dall’ex corridore di Mapei e Acqua&Sapone a fini dopanti o “ricreativi”.
AGGIORNAMENTO. Affida al suo profilo twitter, Luca Paolini, i suoi pensieri: “Scusate, ma ho dovuto assorbire il colpo!”, esordisce, affermando che era sua intenzione voler “stare in silenzio e risolvere questa cosa per i fatti miei” e non esitando ad assumersi la piena “responsabilità”. “Mi scuso con tutti [dai compagni all’organizzazione, fino ai tifosi] In questi giorni farò il possibile per capire come sia stato possibile… Ma una cosa tendo a precisarla subito: di cattiveria al mondo c’è n’è a strafare, ma di gente che mi vuole bene c’è n’è ancora di più!”. Mandando candidamente a quel paese “chi critica gratuitamente”, annuncia che non si sottrarrà ad ogni collaborazione con l’UCI per chiarire l’accaduto. “Buona notte ai rosiconi e soprattutto a chi ha dimostrato di essere un amico! Scusate ancora”, sono le sue ultime parole.