Quattro schiaffi alle voci e rinascita immediata. Quant’è bella, la “nuova” Italia di Berruto che al debutto della Final Six di World League batte la Serbia 3-2.
Gli azzurri indomabili e davvero immensi non sentono le assenze pesanti dei quattro “nobili esclusi” Zaytsev, Travica, Sabbi e Randazzo e anzi giocano una gara tutto cuore contro i temuti serbi di Grbic.
Finisce 3-2 (25-23; 14-25; 25-23; 20-25; 15-9) con l’Italia ampiamente rivoluzionata rispetto alla vigilia che riesce a ruggire in faccia agli slavi, che quest’anno c’avevano battuto già tre volte.
Forse l’aria del Maracanazinho di Rio de Janeiro porta bene: qui l’Italia vinse il suo primo titolo Mondiale nel 1990 e la World League del 1995. Se la superstizione c’ha messo lo zampino, Berruto e i suoi ragazzi non possono che ringraziare.
Innanzitutto ammettendo un dato significativo: la grinta c’è, la voglia di fare e lottare pure, e l’unità del gruppo non sembra essere stata scalfita dalle polemiche e dai mugugni degli ultimi frenetici giorni di ritiro prima dell’avvio di Rio 2015. A proposito, l’anno prossimo proprio nell’impianto brasiliano ci saranno gli Olimpiadi: chissà che l’Italia non abbia gettato ieri le basi per brillare ancora.
Nel frattempo Berruto e gli appassionati possono godersi il baby fenomeno Giannelli, eccezionale specie nel break firmato da 3 aces consecutivi al tie break, e il ringhio pieno di carattere dell’indomabile Colaci, emblema di una squadra che forse si è ritrovata prima ancora di perdersi del tutto.
Una leggera flessione nel secondo parziale, come testimonia lo svantaggio totalizzato a fine set; ma l’Italia ripiana tutto con un primo set da urlo che era arrivato fino al vantaggio di +7, con un terzo parziale di rimonta grazie all’immenso Lele Birarelli, tornato capitano dopo la cacciata del Drago Travica, e con un tie-break praticamente dominato dall’inizio alla fine.
Il centrale di Trento è l’uomo chiave: è lui che ha preso per mano la squadra nel difficile momento del quarto set (4 punti consecutivi) e nell’allungo del tie-break (alla fine sono 7 le stampatone a referto). Giannelli conferma di essere un campione in miniatura a dispetto dei suoi quasi 19 anni: intesa a meraviglia con Vettori, tornato anche lui a livelli più che dignitosi (20 punti totali, con un bello scatto nel primo parziale).
Bene Pippo Lanza tra ricezione e fase offensiva, con 20 punti totali. Colaci è il solito muro invalicabile: sulla maglia il libero di Trento dovrebbe scrivere E.T., extraterrestre, per tutti i palloni che riesce ad agguantare.
Insomma, Berruto ha di che sorridere. E oggi, ore 21.05 diretta RaiSport1, c’è la sfida ai campioni del mondo della Polonia: con una vittoria l’Italia andrebbe in finale. Se ci sarà la grinta di ieri, questa Nazionale può arrivare lontano, molto lontano.
Il tabellino
SERBIA: Ivovic 12, Petric 13, Jovovic, Atanasijevic 26, Podrascanin 7, Lisinac 14, Rosic (L). Okolic, Kostic, Stankovic 2, U.Kovacevic 3, N. Kovacevic 1: Ne: Starovic, Majstorovic (L). All. Grbic
ITALIA: Birarelli 15, Mengozzi 10, Vettori 20, Giannelli 7, Lanza 20, Antonov 3, Colaci (L). Massari 5, Saitta, Nelli, Anzani 1. Ne: Botto, Giovi (L) All. Mauro Berruto
Arbitri: Turci (BRA), Zenovich (RUS)
Spettatori: 1573 Durata set: 30’, 23’, 32’, 31’, 15’
Serbia: bs 14a 4mv 12et18
Italia: bs 18 a7 mv 16et 27
Nella sfida dell’altro girone, nel frattempo, arriva la notizia shock: Brasile battuto a domicilio da una sorprendente Francia. Sugli scudi il “modenese” Ngapeth. Finisce 1-3 per i transalpini (29-27, 21-25, 29-31, 19-25).