Una realtà consolidata che guarda con grandi ambizioni a Rio 2016. È questo lo stato della scherma italiana all’indomani dei Campionati Mondiali andati in scena all’Olimpiyskiy Arena di Mosca. Un anno fa, nell’edizione di Kazan, primo posto nel medagliere con tre ori; quest’anno, ancora in Russia, gli ori salgono a quattro, ma giungiamo secondi nel medagliere a pari merito con la Russia capolista, che però può contare su nove medaglie totali, contro le cinque azzurre.
Una rassegna cominciata sottotono con le prove individuali e finita in trionfo con quelle collettive. Rimane la spada il punto debole italiano, con gli uomini che, pur autori di buone prestazioni con Enrico Garozzo ed Andrea Santarelli, eliminati ai quarti di finale da outsider alla loro portata, e con la squadra che finisce ai piedi del podio, tengono ancora in bilico la qualificazione ai Giochi Olimpici, dove sarà il ranking a decretare le partecipanti. Le qualità non mancano – ed il giovane Santarelli sembra poter garantire buone prospettive – ciò che resta da mettere a punto è la continuità che costituisce il punto di forza di altre squadre.
Tra le donne, invece, graditissima la riconferma di Rossella Fiamingo che, un anno dopo, si conferma sul tetto del mondo e deve ora necessariamente puntare al grande risultato in Brasile, dove dovrà fare i conti con la pressione di chi ha l’iride sul petto. Delude la squadra: teste di serie numero 1, le azzurre finiscono fuori dal podio… una medaglia attesa, ma mancata.
Agrodolce il mondiale della sciabola. Male ancora le prove individuali, dove nessuno riesce ad andare al di là dei quarti di finale. Le donne falliscono anche l’appuntamento a squadre, mentre è proprio qui che gli uomini riescono nell’impresa: conquistare l’oro vent’anni dopo l’ultima volta. Gli esperti Aldo Montano e Diego Occhiuzzi ed i più giovani Enrico Berré e Luca Curatoli rappresentano un mix esplosivo, in grado di domare anche i favoriti russi. Un gran peccato che non potranno esibirsi a Rio il prossimo anno, dal momento che, per il già noto assurso regolamento, la sciabola a squadre non sarà disciplina olimpica.
Ed infine il fioretto. Una sola parola: fantastici! Cos’altro aggiungere ad una squadra che, anno dopo anno, riesce a dominare le competizioni cui prende parte? Grande delusione dall’individuale, in cui la sola Arianna Errigo, campionessa mondiale uscente, riesce a cogliere un bronzo, mentre gli uomini vengono eliminati ben prima. Ma cosa dire delle prove a squadre, in cui i nostri atleti sono capaci di domare qualunque avversario, rifilando stoccate su stoccate senza essere minimamente scalfiti?
Ed anche qui possiamo guardare al futuro con tranquillità: con una Valentina Vezzali ormai a fine carriera ed Elisa Di Francisca negli anni della maturità, Arianna Errigo, Martina Batini e la baby Alice Volpi, oro a Baku 2015 ed assente a Mosca, rappresentano delle validissime alternative (che non potremo vedere, così come la sciabola a squadre, a Rio); così tra gli uomini, dove dietro agli esperti Andrea Cassarà ed Andrea Baldini abbiamo già il ventiduenne Daniele Garozzo, argento europeo.
Ci auguriamo che a Rio si possa ritrovare quello spirito vincente che qui è mancato nelle prove individuali. Se così sarà, la scherma azzurra si rivelerà ancora una fucina di medaglie.
Di seguito il medagliere finale di Mosca 2015.
Nazione | Totale | ||||
---|---|---|---|---|---|
1 | Russia | 4 | 4 | 1 | 9 |
2 | Italia | 4 | 0 | 1 | 5 |
3 | Ucraina | 1 | 1 | 1 | 3 |
4 | Cina | 1 | 0 | 3 | 4 |
5 | Ungheria | 1 | 0 | 1 | 2 |
6 | Giappone | 1 | 0 | 0 | 1 |
7 | Stati Uniti | 0 | 2 | 3 | 5 |
8 | Francia | 0 | 2 | 1 | 3 |
9 | Corea del Sud | 0 | 1 | 1 | 2 |
Romania | 0 | 1 | 1 | 2 | |
11 | Svezia | 0 | 1 | 0 | 1 |
12 | Germania | 0 | 0 | 2 | 2 |
13 | Danimarca | 0 | 0 | 1 | 1 |
Svizzera | 0 | 0 | 1 | 1 | |
Tunisia | 0 | 0 | 1 | 1 |