L’ambizione di poter ripetere l’impresa di dodici mesi sembrava già sfumata a Zealand e l’avvio del Tour de France 2015 è stato a dir poco traumatico per Vincenzo Nibali, che ha dovuto fare i conti prima con gli incidenti di percorso, da mettere comunque in conto in una grande corsa tappe, poi con le gambe che non giravano come avrebbe desiderato.
Mur de Bretagne e poi Pirenei scalati con grande affanno, poi finalmente la rotta ha cominciato ad invertirsi a partire dalle impegnative frazioni del massiccio Centrale. Sulle Alpi ancora ottime sensazioni e, dopo le buone performances offerte a Pra Loup e Saint Jean de Maurienne, ecco finalmente la giornata di grazia che gli ha permesso di riconquistare ciò che la cattiva sorte e la tensione gli avevano tolto: il grande palcoscenico francese.
A La Toussuire è un vero trionfo, il quinto alla Grande Boucle nella carriera del siciliano, maturato attraverso una grande azione da lontano in cui è riuscito a resistere all’assalto degli altri big della generale, tutti tenuti a debita distanza. E un trionfo che vale doppio: alla vigilia della decisiva frazione dell’Alpe d’Huez, il podio sembra tornare nuovamente alla portata.
Che sofferenza – sono le prime parole rilasciate dal campione uscente ai media dopo la splendida vittoria – Volevamo fare corsa dura sin da stamane e prima Grivko e Kangert, poi Scarponi hanno fatto un grande lavoro ed io finalmente sono riuscito a finalizzare”.
Dieci giorni da dimenticare, pieni di sfortuna e con una gamba che non girava, ed ora questo successo che cancella tutto: “Lungo la strada c’era tantissimo pubblico che mi incitava ed è stata una cosa straordinaria – afferma emozionato lo Squalo, che dedica la vittoria alla famiglia e a tutti quei tifosi che gli sono sempre stati vicino anche nei momenti difficili”.
“Vincenzo merita applausi“, è il commento del team manager Astana Alexander Vinokourov, che si complimenta col suo corridore – col quale non sono certo mancati momenti di tensione nei giorni scorsi – in grado di reagire ai momenti no delle prime giornate. “Aveva buone gambe, così abbiamo fatto lavorare la squadra”. Respinge al mittente le critiche sull’attacco effettuato al momento dell’incidente meccanico di Chris Froome: “Radio Corsa non aveva comunicato nulla e Nibali non ha gli occhi dietro la testa”.