Può finalmente gioire Chris Froome, ormai in procinto di conquistare il secondo Tour de France della sua carriera. Una due giorni soffertissima, quella decisiva sulle Alpi, in cui il keniano bianco ha dovuto fronteggiare i continui attacchi di Nairo Quintana, ma che si rivela molto dolce in virtù del vantaggio accumulato sui Pirenei, che gli permette di issarsi sul trono di Parigi, oltre che di far sua anche la maglia a pois: “”Sono molto felice perché vengo finalmente ripagato di tutti i sacrifici fatti finora”.
“Provo tante emozioni in questo momento e non riesco a descriverle – dichiara, un po’ frastornato, sul traguardo dell’Alpe d’Huez – Sulla salita finale ho cercato soltanto di dare il massimo, senza pensare a nient’altro e devo ringraziare la mia squadra, in particolare Richie Porte, che hanno svolto un lavoro straordinario“.
“Ho dato tutto, ma non è bastato“. Sono queste le prime parole di Nairo Quintana, che alla seconda partecipazione alla Grande Boucle coglie un nuovo secondo posto ed ancora una maglia bianca, a testimonianza che il futuro è tutto dalla sua parte. “Sono soddisfatto perché abbiamo sempre provato a vincere il Tour, ma Froome si è difeso molto bene”. Poi assicura: “Il mio sogno di arrivare in giallo a Parigi continuerà nei prossimi anni“.
Manca il gradino più alto del podio a causa di una condotta troppo attendista nelle precedenti giornate, ma la Movistar esce comunque rafforzata dalla Grande Boucle. Accanto al piazzamento d’onore di Quintana, il terzo posto di Alejandro Valverde, che domani salirà sul podio dei Campi Elisi: “È sempre stato il mio sogno e finalmente sono riuscito a realizzarlo“, afferma il campione spagnolo, che aggiunge come non si aspettasse di concludere il Tour così in bellezza vista la condizione in crescendo mostrata da Nibali, oggi scoraggiato da una foratura. Ad ogni modo, “complimenti a Froome e alla sua squadra“, conclude l’asturiano.
E poi Vincenzo Nibali. Per la prima volta dal 2010 non va a podio in un Grand Tour a causa di un inizio molto difficile ed un finale ancora denso di sfortuna. “Il ciclismo è così – afferma a proposito della foratura occorsagli ai piedi dell’Alpe d’Huez, che gli ha impedito di stare con i migliori – Ho provato a rimontare e sono arrivato ad un passo dalla maglia gialla, ma a quel punto ho fatto un grande sforzo e non sono riuscito ad agganciarmi”.
Ed ora? Una settimana di riposo, assicura lo Squalo, per riabbracciare famiglia ed amici. Poi probabilmente sarà la volta della Vuelta a Espana, al via della quale l’Astana schiererà anche Fabio Aru, che si sta appositamente preparando sul Sestriere, per cercare di conquistare la maglia roja.