Serviva un’impresa disperata alla Sampdoria, per passare il turno preliminare di Europa League. La vittoria contro il Vojvodina arriva ma il 2-0 non ribalta lo 0-4 dell’andata. Zenga traballa comunque.
Il nuovo tecnico doriano è già in bilico ben prima dell’inizio della Serie A: colpa ovviamente della scoppola subita sette giorni fa a Torino per mano dei serbi, ma anche per le divergenze con il presidente Massimo Ferrero (su tutte quella sull’eventuale sul ritorno di Cassano). L’ex Uomo Ragno resta a rischio esonero.
La gara giocata a Novi Sad ha avuto un momento toccante prima dell’inizio della gara. Il club doriano tramite il ds Carlo Osti ha reso omaggio al compianto Vujadin Boskov, che crebbe calcisticamente proprio nel Vojvodina e vinse sulla panchina della Sampdoria il fantastico scudetto del 1991, portandola fino alla finale di Coppa dei Campioni l’anno dopo.
Un ricordo commovente che ha fatto da preludio alla serata calcistica di Novi Sad. Una serata dove finalmente si è vista una Sampdoria rinnovata nell’approccio e nella condizione atletica. Dopo un quarto d’ora, su assist di Muriel, Eder ha sbloccato il risultato.
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I blucerchiati hanno faticato a sinistra dove Zukanovic non ha ancora trovato la forma giusta, ma si è tenuta a galla specie nella ripresa grazie a un buon Viviano, che ha riscattato la figuraccia sul terzo gol serbo di sette giorni fa, prima su Ivanic e poi su un gran tiro di Sekulic.
Il raddoppio doriano è arrivato praticamente a sorpresa: splendida triangolazione Muriel-Eder-Muriel, col colombiano che firmava il raddoppio della Samp e ha alimentato le residue, e già poche, speranze di rimonta.
https://www.youtube.com/watch?v=kGwsuLaVNyY
Nel finale però è subentrata la stanchezza e la consapevolezza di aver buttato letteralmente alle ortiche la qualificazione nella gara d’andata giocata all’Olimpico di Torino. La squadra forse si è riabilitata per il risultato, ma il suo allenatore Zenga resta ancora sui carboni ardenti.