cagnotto-paltrinieri-ruffini

Kazan 2015, medagliere finale e bilancio Italnuoto

Conclusa la 16^ edizione dei Campionati Mondiali di Nuoto Kazan 2015. Una rassegna che, dopo due intense settimane di gare, vede chiudere sorprendentemente l‘Italia al settimo posto nel medagliere, con 14 medaglie complessive così distribuite: 3 ori, 3 argenti e 8 bronzi. Un bilancio di gran lunga più lusinghiero dei soli cinque podi conquistati a Barcellona 2013, dei quali soltanto uno sul gradino più alto.

A un anno da Rio 2016, l’Italnuoto può dunque sorridere. Per la prima volta concludiamo la rassegna iridata agguantando almeno un metallo in tutte e cinque le discipline: nuoto in vasca e in acque libere, tuffi, nuoto sincronizzato e pallanuoto, migliorando così quel 4/5 stabilito a Roma 2009.

Manila Flamini e Giorgio Minisini, bronzo sincronizzato

La graditissima novità è rappresentata dal nuoto sincronizzato, specialità in cui soltanto in un’occasione, nel già citato mondiale romano, l’Italia aveva conquistato un bronzo con Beatrice Adelizzi. Stavolta è stata la novità promossa dalla Fina a sorriderci, vale a dire il duo misto, con un sirenetto affiancato alle raffinate ragazze.

E, per una volta, il nostro Paese ha saputo prima di altri aprirsi alle novità, presentando il giovanissimo Giorgio Minisini al fianco di Manila Flamini prima e di Mariangela Perrupato poi. Risultato: due medaglie di bronzo e la possibilità di dar vita allo sviluppo della disciplina in vista di un suo possibilissimo inserimento nel programma olimpico già a partire da Tokyo 2020.

Setterosa, bronzo pallanuoto

Torna a festeggiare la pallanuoto, che riporta entrambe le squadre tra le prime quattro al mondo. Se il Setterosa è di nuovo sul podio mondiale dopo dodici anni di astinenza – e dopo le debacle degli ultimi anni non era facile aspettarsi una nazionale in grado di uscire imbattuta dal torneo e capace di battere, nel girone eliminatorio, anche i campioni del mondo degli Stati Uniti – il Settebello termina quarto, ma con tanta motivazione a migliorarsi in vista dei Giochi brasiliani.

A coronamento di una carriera strepitosa, arriva la ciliegina sulla torta per Tania Cagnotto: al suo ultimo Mondiale in carriera, trova il giusto mix di eleganza, potenza ed esperienza per superare le apparentemente inarrivabili cinesi, conquistando l‘oro nel trampolino da 1 metro. Per la più forte tuffatrice azzurra di sempre, la prima a conquistare l’iride al femminile (tra gli uomini c’era riuscito esattamente quarant’anni fa Klaus Dibiasi), anche due bronzi nel trampolino 3 metri e nel sincro misto 3 metri in coppia con Maicol Verzotto. Fenomenale.

Simone Ruffini e Matteo Furlan, oro e bronzo 25 km

Una favola, invece, quella che giunge dal nuoto in acque libere, dove Simone Ruffini acciuffa l’oro nella gara più massacrante che esista, la 25 km, con tanto di proposta di matrimonio rivolta alla compagna e collega Aurora Ponselé. Ma è l’intero movimento del fondo a poter stare sereno: i “vecchi” Martina Grimaldi e Simone Ercoli, per esempio, possono dormire sonni tranquilli perché il ricambio generazionale non manca e i vari Matteo Furlan, Federico Vanelli, Alice Franco e Rachele Bruni, per citarne qualcuno, pur con doverose correzioni da apportare nel modo di concepire la gara, rappresentano già il presente.

Federica Pellegrini, argento 200 sl

Infine il nuoto in vasca. Con due le certezze assolute: Federica Pellegrini e Gregorio Paltrinieri. Se la veneta non ha certo bisogno di presentazioni – e i due argenti nei 200 sl e nella 4×200 sl sono la conferma della sua straordinaria longevità ad altissimo livello (sei mondiali consecutivi a podio, mai nessun italiano come lei) – l’interesse che sta suscitando l’inarrestabile progressione del ventunenne carpigiano è davvero notevole. Dominatore in Europa, Greg riesce a prendersi anche l’iride nella sua gara, i 1500 sl in cui, avversari presenti o assenti, è oramai il più forte.

paltrinieri
Gregorio Paltrinieri, oro 1500 sl

Ma non ingannino le tante lodi portate avanti sin qui. Qualche domanda è lecito porsela: se Cagnotto e Pellegrini sono al loro ultimo Mondiale, che ne sarà del futuro? Dai tuffi è quasi buio: Giovanni Tocci e Andrea Chiarabini a parte, che hanno tanto margine di miglioramento, il movimento fatica a trovare atleti non in grado di lottare per il podio, ma almeno di entrare nelle finali che contano.

Discorso quasi analogo per la vasca: Paltrinieri è giovane e garantisce un futuro roseo, d’accordo, ma poi? Marco Orsi è nell’elite della velocità mondiale, ma fallisce inaspettatamente la gara regina dei 100 sl; Simone Sabbioni e Arianna Castiglioni, alla loro prima apparizione internazionale, si ben comportano, ma sono ancora lontani dal top. E poi poco altro. Il movimento cresce e i record italiani che di volta in volta vengono migliorati sono un esempio. Ma negli appuntamento clou facciamo fatica e tra le nostre giovani leve si stenta a trovare non tanto un Adam Peaty o una Katie Ledecky di turno – indiscusse stelle di Kazan – ma quantomeno atleti in grado di poter dire la loro in una finale.

Facciamo progressi, sottolineiamolo con forza – la top ten nel medagliere è una conferma – ma non ancora a sufficienza per affermare di essere tra le nazioni guida del movimento natatorio internazionale. E se il veterano Filippo Magnini, che tra una saggia dichiarazione e l’altra trova il tempo di nuotare buoni tempi che trascinano la staffetta 4×100 al bronzo, è ancora lungi dall’essere scalzato a trentatré anni, qualche interrogativo viene.

Vediamo il medagliere finale di Kazan 2015. In testa la controversa Cina che, in virtù della quasi supremazia nei tuffi, riesce ad avere la meglio degli Stati Uniti al primo posto nelle gare in vasca.

Nazione

Oro

Argento

Bronzo

Totale

1

Cina

15

10

10

35

2

Stati Uniti

13

14

6

33

3

Russia

9

4

5

18

4

Australia

7

3

7

17

5

Gran Bretagna

7

1

5

13

6

Francia

5

1

1

7

7

ITALIA

3

3

8

14

8

Ungheria

3

3

4

10

9

Svezia

3

2

1

6

10

Giappone

3

1

4

8

11

Sudafrica

2

3

0

5

12

Germania

2

1

4

7

13

Brasile

1

3

3

7

14

Corea del Nord

1

0

1

2

15

Serbia

1

0

0

1

16

Paesi Bassi

0

8

0

8

17

Canada

0

4

4

8

18

Danimarca

0

2

2

4

19

Ucraina

0

2

1

3

20

Messico

0

2

0

2

Nuova Zelanda

0

2

0

2

22

Grecia

0

1

2

3

Polonia

0

1

2

3

Spagna

0

1

2

3

25

Giamaica

0

1

1

2

26

Croazia

0

1

0

1

Lituania

0

1

0

1

28

Argentina

0

0

1

1

Bielorussia

0

0

1

1

Malaysia

0

0

1

1

Singapore

0

0

1

1

About Andrea Fragasso

Check Also

Skateboarding in italia

Perché lo skateboarding nel 2024 è più vivo che mai

Lo skateboarding va ben oltre essere semplicemente uno sport; è un’arte, una forma di espressione …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *