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Vuelta a España, Nibali e Aru determinati: “Insieme per vincere”

Obiettivo roja a Madrid. È con questo spirito che il duo italiano della Astana formato da Vincenzo Nibali e Fabio Aru si appresta a prendere il via, sabato 22 agosto, alla 70^ Vuelta a España. I due maggiori talenti del ciclismo nostrano arrivano all’appuntamento iberico da strade molto differenti.
Il sardo, dopo aver preso parte al Giro d’Italia, concluso con un onorevole secondo posto, con due vittorie di tappa e la maglia bianca di miglior giovane, ha svolto ritiri in altura e poi il Giro di Polonia per prepararsi specificatamente alla corsa spagnola, suo dichiarato bersaglio sin dallo scorso autunno. Lo Squalo, invece, ha deciso di prendervi parte soltanto dopo la conclusione del Tour de France. Un Tour cominciano in malo modo, ma finito in crescendo – l’apice nella tappa di La Toussuire – pur fuori dal podio, per la prima volta dal 2010 in un Grand Tour. Per riscattarsi, dunque, ha deciso di affiancare il suo giovane compagno per tentare la conquista della maglia roja, quel simbolo del primato che ha già portato a casa nel 2010.
Il cast di partenti sarà stellare e battere tutti si rivelerà tutt’altro che facile. Ma le idee sono chiare: correre per aiutarsi l’un l’altro e provare a scardinare le resistenze degli avversari. Reduci dal ritiro al Sestriere, i due sono ormai in procinto di partire per la Costa del Sol, sede di partenza della Vuelta 2015. Si è detto tanto sul loro conto e sui presunti nervi tesi che potrebbero subentrare nel correre assieme un evento così importante. Ma entrambi ci tengono a mettere le cose in chiaro: “Non ci saranno problemi tra di noi”, assicurano in coro, sottolineando come, semmai, “sono gli avversari che si dovranno preoccupare“.
Siamo una squadra – proseguono – e come tale stiamo lavorando per creare il gruppo giusto e per vincere”. Non è nuovo, il campione italiano, del resto, a convivere in un Grande Giro con un pezzo grosso accanto: era il Giro del 2010 e, mentre Ivan Basso arrivava in rosa a Verona, proprio il siciliano cominciava la sua ascesa internazionale occupando il terzo gradino del podio. Non importa, dunque, chi partirà con i gradi di capitano. Probabilmente potrà essere proprio il venticinquenne sardo perché, come afferma ancora il più quotato dei due, “l’ha preparata bene” e nello specifico.
I rivali? Gli stessi del Tour de France, a partire da Chris Froome e Nairo Quintana, la cui condizione sarà però tutta da valutare dopo le fatiche della Grande Boucle. E poi gli spagnoli, da Alejandro Valverde a Joaquin Rodriguez, da sempre molto agguerriti nella corsa di casa. La sorpresa? Nibali scommette su Domenico Pozzovivo, che potrà competere per un ottimo piazzamento.

Conclude Fabio Aru: ”Tra noi c’è molto rispetto. Siamo un gruppo, una squadra vera, noi e Mikel Landa”. “Al Giro se ne sono dette tante – aggiunge – ma tra me e lui non ci sono stati problemi e mai ci saranno”. Attenti a quei due, insomma, quelli vestiti di celeste che rispondono al nome di Vincenzo Nibali e Fabio Aru, le maggiori speranze italiane.

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