La Serie A sta per ricominciare davvero. L’argomento principe del campionato resta sempre quello: riusciranno le big a scalzare la Juventus dall’incontrastato dominio degli ultimi 4 anni?
I bianconeri di Max Allegri, reduci dall’accoppiata scudetto-Coppa Italia, hanno ripreso là dove avevano finito: vincendo, la Supercoppa Italiana contro la Lazio.
I campioni d’Italia hanno nettamente cambiato volto, con le partenze di tre autentici campioni come Tevez, Pirlo e Vidal, ma la società ha fornito al tecnico livornese le nuove basi da cui ripartire: aspettando il rientro di Khedira a centrocampo, Allegri avrà solo l’imbarazzo della scelta in attacco fra i vari Morata, Dybala, Mandzukic e Zaza. Potrà contare, inoltre, su un Buffon sempre più uomo-simbolo e su Paul Pogba, nuovo numero 10 e alla prima vera grande prova di maturità con una maglia così pesante e prestigiosa.
Dietro però la concorrenza è quanto mai agguerrita: la rivale numero uno resta ovviamente la Roma di Rudi Garcia, uscita nettamente rinforzata dal mercato estivo e pronta a dare battaglia, stavolta, fino alla fine. I giallorossi hanno incamerato nuove pedine in attacco, sostituendo i vari Destro e Doumbia con Iago Falque, e soprattutto con l’attesissimo Mohamed Salah e la punta di diamante Edin Džeko: l’ariete bosniaco è forse l’acquisto più adatto all’impostazione di gioco dell’allenatore francese e promette tanti gol nella sua prima stagione in Serie A.
Totti e compagni hanno anche salutato il loro nuovo portiere, Szczesny, e restano in attesa di un tassello per puntellare la difesa centrale, con Manolas e Castan che dovranno avere qualche valido rincalzo. I tifosi giallorossi però sentono che quest’anno il vento potrebbe davvero cambiare. E portare, magari, lo scudetto a Roma.
L’altra faccia della Capitale, la Lazio, si ripresenta ai nastri di partenza per nulla rivoluzionata: a parte gli acquisti di Kishna e Milinkovic-Savic, i biancocelesti ricominciano la Serie A praticamente con lo stesso gruppo della scorsa annata. Bisognerà vedere se e quanto gli uomini di Stefano Pioli riusciranno a riconfermare lo splendido terzo posto della scorsa stagione e il quasi successo della Coppa Italia. Sperando magari in un arrivo dell’ultima ora per puntellare la squadra in vista dell’eventuale Champions League (mercoledì il ritorno a Leverkusen).
C’è invece chi è atteso da una stagione tutta votata alla riscossa, e che può candidarsi al ruolo di mina vagante: sono le due milanesi. A iniziare dal nuovo Milan di Sinisa Mihajlovic, che pur tra alti e bassi ha mosso i suoi primi passi quest’estate.
I rossoneri hanno cambiato nettamente pelle, con gli arrivi fra gli altri di Bertolacci, Bacca, Luiz Adriano e Romagnoli. Ora la società, divisa di fatto a metà fra Berlusconi e Mr Bee, si aspetta grande risposte sul campo, per vivere una stagione che riporti il Diavolo quantomeno nelle prime del campionato. L’Europa resta, ovviamente, l’imperativo categorico per Miha: ma anche lo scudetto è un’idea che a Milanello qualcuno sta accarezzando. Bisognerà anche riprendersi la leadership della città meneghina, magari ripetendo in stagione i due derby d’estate vinti finora contro l’Inter.
Eh già, i nerazzurri si ripresentano ai blocchi di partenza nelle stesse condizioni e con le stesse aspirazioni dei cugini: ripartire alla grande. Anche l’Internazionale ha cambiato tantissimo, a cominciare dalla difesa con Murillo, Miranda e Montoya.
La partenza di Kovacic certo ha tolto al centrocampo nerazzurro inventiva e soprattutto prospettiva, ma è un rischio che Mancini e la dirigenza sentono di voler correre per poter rinascere. Nello stesso reparto comunque è arrivato il promettente francese Kondogbia, che farà valere le sue lunghe leve. Avanti al fianco dell’esperta coppia Palacio-Icardi il Mancio potrà contare anche sul ritorno di una vecchia conoscenza della Serie A: quello Stevan Jovetic che qualche anno conquistò Firenze e che vuole ritornare grande dopo gli alti e bassi col City.
Ha grandi pretese, anche se sembra essere passato in sordina, il Napoli: nuovo allenatore, Maurizio Sarri; nuovi giocatori dalla porta al centrocampo (visto che l’attacco fra i vari Callejon, Higuain, Insigne e Gabbiadini era già al completo) e stessa voglia di far bene, dimenticando presto l’ultima nefasta stagione con Benitez in panca, il quinto posto e l’eliminazione in semifinale di Europa League col Dnipro.
È tornato Reina in porta, col promettente Gabriel a fargli da vice; sono sbarcati Chiriches, Allan e soprattutto Hysaj e Valdifiori, vecchi pupilli di Sarri già ai tempi dell’Empoli. E soprattutto c’è l’allenatore toscano, un signore che di calcio se ne intende alla grande, come testimonia il grande campionato scorso sulla panchina empolese. Insomma, il Napoli ha buone basi da cui ripartire.
Torna invece a riassaporare la Serie A da allenatore Paulo Sousa, ex centrocampista di Juventus e Inter e ora sulla panchina dell’ambiziosa Fiorentina dei Della Valle. La Viola è stata di fatto la regina del calcio estivo, viste le prestigiosissime vittorie contro City, Barcellona e Chelsea, e si candida a svolgere un ruolo da mina vagante del campionato.
La Fiorentina riparte quindi dal nuovo tecnico tutto votato al gioco d’attacco ma attento anche alla fase difensiva: dopo gli addii dei vari Savic, Pizarro, Aquilani e Mario Gomez, sono arrivati Astori, Mario Suarez e da ultimo in attacco Kalinic, in un reparto che ha anche e soprattutto Pepito Rossi – che vuole tornare grande – e Federico Bernardeschi che con la 10 grande vuole diventarci.