Con l’anticipo Malaga-Siviglia ricomincia anche la Liga spagnola. La sensazione è sempre la stessa: Barcellona e Real Madrid a fare campionato a parte, e le altre “comuni mortali” a giocarsi il resto.
Il ‘duelo total‘ che ha caratterizzato gli ultimi anni del calcio iberico, ed europeo, ricomincia in un crescendo di rivalità e antipatie. Il Barcellona riparte con la pancia ancora piena per il Quadriplete, ma è appena reduce dalla cocente delusione della Supercoppa di Spagna, andata all’Athletic Bilbao. L’obiettivo, comunque, è di far propria la sua seconda Liga complessiva, la 23esima della sua storia.
Luis Enrique fino a gennaio non avrà a disposizione i nuovi Arda Turan e Aleix Vidal, ma non importa tanto: la squadra è talmente ben congegnata che stravolgerla sarebbe un vero delitto. Con Don Andres e i tre tenori dell’attacco, l’MSN così spaventosamente prolifico, gli Alieni vestono sempre il blaugrana.
Proverà a rompere il dominio spagnolo del Barca, ovviamente, il Real Madrid. Sulla panchina non c’è più Carletto Ancelotti, silurato dopo l’infelice stagione scorsa, e ora vi siede Rafa Benitez, spagnolo purosangue tornato in patria dopo aver girato praticamente l’Europa.
Le merengues hanno il coltello tra i denti, e vogliono ripartire già a iniziare dalla Liga. Casillas è andato via (in porta è arrivato il suo quasi omonimo Casilla), il capitano ora è l’altro veterano blanco Sergio Ramos, e davanti ci sono sempre quei tre, altri tre che segnano a raffica: il BBC firmato Bale-Benzema-Cristiano Ronaldo.
CR7 vuole rivincere il Pallone d’Oro, e non lascerà nulla d’intentato per accaparrarsi la corsa al prestigioso premio di France Football. Messi, ovviamente, permettendo.
Dietro le due Regine, resta la corsa a un posto Champions e poco altro. Proverà a dire la sua l’Atletico Madrid, che nella finestra estiva di mercato ha cambiato tanto, cedendo i vari Miranda, Arda Turan e Mario Mandzukic. Simeone però non smarrirà la garra proprio ora e darà filo da torcere a chiunque, nel catino ribollente del Calderon.
Studia da grande anche la sorpresa Siviglia di Unai Emery, bicampione di Europa League quest’anno promosso in Champions e autentica sorpresa nella finale di Supercoppa Europea nella quale ha fatto letteralmente impazzire il Barcellona rivitalizzandosi praticamente dalle ceneri di una sconfitta certa e portando la gara fino al clamoroso 4-4.
Gli andalusi sono orfani di Carlos Bacca, ma hanno rinforzato l’attacco con Konoplyanka e il nostro Ciro Immobile (uno dei tanti italiani sbarcati in Liga quest’anno). Se a loro si uniscono i vari Gameiro, Vitolo e Banega, il Siviglia può sicuramente ritagliarsi uno spazio importante in campionato.
Altra squadra da tenere sott’occhio è il Valencia del portoghese Nuno Espirito Santo che resta in attesa di sapere in quale coppa europea giocherà quest’anno (pur se il 3-1 dell’andata degli spareggi Champions ai danni del Monaco lascia presagire che sia l’Europa che più conta). I Taronges puntano a eguagliare, se non migliorare, il bel 4° posto dello scorso anno e si affideranno alla sicura vena realizzativa di Nico Parejo, Negredo, Feghouli e Paco Alcacer.
Anche quest’anno ci saranno tanti derby: alcuni stretti e già decisamente orientati come quello di Barcellona fra i blaugrana e gli Espanyol e quello di Siviglia fra i Rojiblancos e il Betis (tornato in Liga dopo un anno di purgatorio in Segunda Division), altri cosiddetti subcittadini come quelli di Madrid fra Real, Atletico e i più modesti Rayo Vallecano e Getafe.
Da tenere d’occhio, come sempre, tutte le squadre dei Paesi Baschi: a cominciare dall’Athletic Bilbao, fresco killer del Barcellona nella già citata Supercoppa di Spagna; continuando poi con la Real Sociedad dello scozzese David Moyes e fino al piccolo ma ostico Eibar, che ceduto Piovaccari ha accolto un nuovo italiano, il promettente Simone Verdi.
Altre due le squadre promosse: il Las Palmas, squadra delle isole Canarie, e l’asturiana Sporting Gijon. Tutta la Spagna partecipa al Liga party, ma la sensazione è che l’unica poltrona sia una faccenda per due.