La Vuelta a España 2015 è ormai alle porte e, dopo aver analizzato il percorso ufficiale, occhio ora a ciascuna delle squadre al via il prossimo 22 agosto dalla Costa del Sol. Clicca qui per la seconda parte.
AG2R LA MONDIALE. Farà affidamento su un Domenico Pozzovivo con ambizioni da top 5, la squadra francese, che potrà contare però anche sull’apporto di altri due connazionali, ovvero Rinaldo Nocentini e Matteo Montaguti, corridori esperti, sempre fatti trovare pronti quando chiamati in causa. I francesi inseriti nei nove, come Blel Kadri o Alexis Gougeard, punteranno invece sulle avanscoperte.
ASTANA. Una delle formazioni di vertice, che avrà tra le sue file un trio micidiale formato da Vincenzo Nibali, campione nel 2010 quando iniziò la sua scalata ai vertici del ciclismo internazionale, e dai giovani Fabio Aru e Mikel Landa, che tanto bene hanno fatto in coppia all’ultimo Giro d’Italia. “Siamo una squadra”, recitano in coro i tre moschettieri, convinti che non ci sia un capitano designato ma che sarà la strada a decidere, sebbene lo Squalo voglia ardentemente riscattarsi da un Tour fuori dal podio, mentre i due giovani si siano preparati nello specifico per l’appuntamento. Tanta Italia anche tra gli altri nomi, da Dario Cataldo a Diego Rosa passando per Paolo Tiralongo ed Alessandro Vanotti, uomo di fiducia del campione d’Italia, che torna tra i nove titolari dopo lo stop forzato al Tour, mal digerito dal suo capitano.
BMC RACING TEAM. Riscattare la delusione del Tour de France – ritiro per problemi fisici – sarà l’obiettivo del capitano Tejay Van Garderen, che spera di confermarsi ai vertici come stava dimostrando in Francia. In salita, Darwin Atapuma e Samuel Sanchez saranno pedine fondamentali per lo statunitense. Finalmente ritorna in un Grand Tour anche Alessandro De Marchi, che ormai ha smaltito i postumi del lungo infortunio che l’ha tenuto per molto tempo lontano dalle corse.
CAJA RURAL – RGA. La formazione Professional spagnola ha sempre ben figurato nella corsa di casa e, per continuare a farlo, si affiderà all’esperienza di David Arroyo e alle buone cose fatte vedere quest’anno da Luis Mas e Omar Fraile (quest’ultimo vincitore al Giro dell’Appennino).
COFIDIS. Immancabile l’invito per la Professional francese, il cui main sponsor è tra i principali marchi organizzativi. La formazione avrà tutte i suoi capitani, dal velocista Nacer Bouhanni, dal quale dovranno arrivare i successi parziali, allo scalatore Daniel Navarro fino all’uomo da percorsi misti Julien Simon.
COLOMBIA. Il team sudamericano torna a disputare un Grand Tour dopo il Giro 2014. Fabio Duarte, Leonardo Duque, Miguel Rubiano, Carlos Quintero e Rodolfo Torres sono i nomi maggiori, che potranno far bene in particolare quando la strada sale, peculiarità di tutto il team diretto da Claudio Corti.
ETIXX-QUICKSTEP. Non ha un sicuro elemento con cui far classifica, la Etixx-QuickStep, né l’uomo per le volate come Cavendish e né tantomeno chi garantisce, come Tony Martin, un’alta percentuale di probabilità di vittoria contro il tempo. La formazione belga di Patrick Lefevere si presenta quindi al via con una buona componente giovanile pronta a dare battaglia, ma senza avere troppe pretese. Ci sarà l’italiano Gianluca Brambilla, che proverà a far bene quando la strada sale perché di capacità ne ha, così come lo spagnolo David De la Cruz ed il colombiano Carlos Verona. Occhio a Niki Terpstra, il più esperto elemento del team e sempre pronto a rendere cara la pelle, e ai belgi iljo Keisse, Nikolas Maes e Pieter Serry, gente temibile e al tempo stesso imprevedibile. Lo slovacco Martin Velits ed il francese Maxime Bouet completano la selezione.
EUROPCAR. Fuori Thomas Voeckler, oramai in netta fase discendente, e Bryan Coqard, dirottato nelle Classiche estive, la Europcar avrà come uomo faro Pierre Rolland, alla ricerca di un piazzamento in top ten e di un successo parziale. Ci si aspettano buone cose anche da Romain Sicard e da Cyril Gautier, più volte in evidenza alla Grande Boucle.
FDJ. Non ci saranno né Thibaut Pinot né Alexander Geniez tra le file della WorldTour francese, bensì altri atleti che proveranno a mettersi in luce con fughe da lontano: tra questi, Kenny Ellisonde, che alla Vuelta ha già alzato le braccia al cielo, o il promettente Olivier Le Gac.
IAM CYCLING. Forte di due vittorie al Giro di Polonia, Matteo Pelucchi vuol dimostrare la sua importante crescita anche negli sprint della Vuelta e sarà l’uomo su cui punterà maggiormente il team elvetico. Accanto al velocista azzurro, da segnalare l’esperienza di Sylvain Chavanel, che a fine stagione lascerà la squadra e vorrà mettersi in evidenza per procurarsi un nuovo contratto per il 2016.
LAMPRE-MERIDA. Né i tanti velocisti all’interno del team blu-verde-fucsia, né Diego Ulissi, l’atleta maggiormente in forma. Sarà una formazione sperimentale quella che il team manager Beppe Saronni schiererà in Spagna. Per la classifica si punterà sull’esperienza del polacco Przemyslaw Niemec, al cui fianco, con compiti di aiutanti, ma probabilmente pronti a prendere in mano la situazione qualora le condizioni lo richiedessero, i giovani Valerio Conti (reduce dalla prima esperienza in azzurro nella Preolimpica di Rio), Kristijan Durasek e Mattia Cattaneo. La componente latino-americana sarà formata dal passista-scalatore spagnolo Ruben Plaza Molina, che ha regalato alla squadra una bella vittoria in una tappa al Tour, dal passista portoghese Nelson Oliveira e dall’argentino Maximilian Richeze, decretato a disputare le volate pur se il suo ultimo successo risale al 2012. A completare la rosa dei nove e a confermare il carattere multietnico dell’unica WorldTour italiana, il bielorusso Ilia Koshevoy e l’etiope Tsgabu Grmay Gebremaryam, entambi con doti da scalatori.
LOTTO SOUDAL. Non c’è due senza tre e così, dopo Giro e Tour, entrambi corsi ben al di sotto delle sue possibilità, Jurgen Van Den Broeck sarà al via anche dalla Costa del Sol per provare a porre fine alla sua – e non è la prima -stagione negativa. E come lui al via anche Maxime Monfort, affiancato dagli altri uomini per le montagne come Jelle Vanendert e Bart De Clerq. Immancabile, poi, la presenza di Adam Hansen, oramai habitué dei Grand Tour. Infine Thomas De Gendt, che di qualità ne avrebbe, ma che non riesce più da qualche tempo a fare la differenza come in passato.