Primi verdetti clamorosi, nei preliminari di Champions League. Non avanzano né il Celtic, battuto 2-0 a Malmö, né il Basilea bloccato 1-1 dal Maccabi. Out anche il Monaco nonostante il 2-1 al Valencia.
I biancoverdi di Scozia restano a bocca asciutta e lasciano la competizione a tutto vantaggio del Malmö, che un anno dopo l’impresa sul Salisburgo compie un altro miracolo: gli svedesi ribaltano il 3-2 del Celtic Park vincendo a domicilio 2-0 e rientrando di nuovo in Champions League per il secondo anno di fila.
Un’altra grande impresa, per gli Himmelsblått allenati dal norvegese Åge Hareide che abbattono gli scozzesi grazie alle reti di capitan Rosenberg al 23’ e del subentrato Felipe Carvalho al 54’. A questo punto, nel computo complessivo, pesa come un macigno la doppietta segnata all’andata da Jo Inge Berget che condanna così il Celtic, proprio l’anno scorso sua ex squadra.
Altra clamorosa eliminazione è quella patita dal Basilea, che in Israele non riesce ad andare oltre l’1-1 in casa del Maccabi Tel-Aviv. Le reti portano la firma dei due numeri 7: per gli elvetici Luca Zuffi con uno splendido calcio di punizione all’11’, per i gialloblù di casa ancora Eran Zahavi, al 24’ – al suo settimo sigillo stagionale e autentico trascinatore della banda di Slaviša Jokanović.
Il Maccabi Tel-Aviv resiste all’assalto del Basilea nel secondo tempo e torna così alla fase a gironi della Champions League dopo ben 11 anni. E la Roma può gioire: con l’eliminazione degli svizzeri, i giallorossi salgono dalla quarta alla terza fascia.
Rimonta sfiorata dalle squadre perdenti nello scorso turno. Ci va vicino il Monaco di Bruno Jardim, che batte 2-1 il Valencia senza che però possa bastare: a condannare i monegaschi è il 3-1 dell’andata al Mestalla.
Pronti via e gli spagnoli segnano subito con lo splendido tocco da biliardo del Tiburron Alvaro Negredo. Ma la squadra del Principato resta viva e pareggia presto con la rete dell’altro italiano (oltre a El Shaarawy) che veste biancorosso: è Andrea Raggi, al primo centro in Europa.
Nella ripresa il Monaco e Jardim le provano tutte, arriva il 2-1 di Eiderson al 75’ ma il Valencia regge l’urto fino alla fine e diventa così la quinta squadra spagnola promossa in Champions League (insieme a Barcellona, Real, Atletico e Siviglia).
Va vicino all’impresa di tanto così anche il Rapid Vienna, che costringe lo Shakhtar Donetsk a sudare fino alla fine: termina 2-2, un pari che qualifica col brivido gli arancioneri ucraini. Così facendo, la squadra di Lucescu conquista la sua sesta partecipazione consecutiva alla Champions League.
Vantaggio ucraino di Marlos al 10’, poi gli austriaci ribaltano il risultato con Schaun al 13’ e S. Hoffmann al 22’ prima del nuovo pareggio di Gladkiy al 27’. I biancoverdi hanno di che mangiarsi le mani, per l’occasione in pieno recupero di Robert Beric gettata alle ortiche che avrebbe potuto qualificarli.
Normale amministrazione nell’ultima sfida della serata, fra Dinamo Zagabria e Skënderbeu: rotondo 4-1 in casa per i croati, nonostante l’espulsione di Goncalo Santos che ha lasciato i suoi in 10 per tutto il secondo tempo.
El Arabi Hilal Soudani porta in vantaggio i padroni di casa, ma Esquerdinha pareggia dopo appena 60”. Gli albanesi però non reggono l’urto dei blu croati: Armin Hodžić riporta presto la Dinamo avanti, poi dopo l’espulsione di Gonçalo Santos viene espulso a inizio ripresa, Jérémy Taravel e Soudani chiudono la pratica.
I campioni di Croazia mancavano in Champions League dalla fase a gironi dell’edizione 2012/13. Lo Skënderbeu può invece consolarsi nonostante la sconfitta: sarà comunque la prima squadra albanese a disputare la fase finale di una competizione europea.