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Vuelta 2015, tra cadute accidentali e moto impazzite: il punto della situazione

Ancora una volta bisogna parlare di cadute e comportamenti poco consoni, anziché di ciclismo in corsa, ma l’ottava tappa della Vuelta a Espana 2015 – con traguardo a Murcia, dove si è imposto il giovane Jasper Stuyven – ha offerto non pochi spunti di riflessione. Certamente il primo riguarda la grossa caduta avvenuta ai meno 50 chilometri alla conclusione.

Tanti sono finiti a terra, ma a farne le spese più degli altri è il povero Kris Boeckmans (Lotto Soudal), rimasto a terra immobile per diversi minuti in stato di incoscienza. Trasportato in ospedale, il corridore belga ha evidenziato un forte trauma facciale, una piccola commozione cerebrale, fratture a tre costole ed un versamento polmonare. Ciò ha indotto i medici a lasciare in coma farmacologico il corridore per alcuni giorni per permettergli di riprendersi.

Fortunatamente con conseguenze assai meno gravi, ma Vuelta finita anche per Tejay Van Garderen (Bmc), Daniel Martin (Cannondale-Garmin) e Nacer Bouhanni (Cofidis): frattura alla spalla destra per lo statunitense, costretto ad abdicare, dopo il Tour, anche alla corsa a tappe spagnola; problemi di simile entità anche per gli altri due, per i quali le condizioni non sono affatto preoccupanti. La caduta ha coinvolto anche altri atleti, tra cui Simon Gerrans (Orica-GreenEDGE) e Frank Schleck (Trek), ma tutti sono riusciti a rimettersi in sella.

Dalle cadute accidentali alle moto impazzite. È paradossale ciò che è accaduto a Peter Sagan (Tinkoff-Saxo) negli ultimi chilometri di gara: lo slovacco era nel gruppetto principale per giocarsi la vittoria in volata, quando una moto di corsa l’ha fatto precipitare a terra. Furibondo il campione slovacco, il quale, con la divisa vistosamente strappata, ha inveito – a ragione – contro l’organizzazione (la quale, diciamocela tutta, sta facendo acqua da tutte le parti) ed il veicolo, l’ennesimo che intralcia i piani dei corridori (ricordate ciò che è successo a San Sebastian a Greg van Avermaet?).

Ma la giuria cosa decide di fare? Beh, di espellere il pilota della moto, ma anche di infliggere a Sagan una multa di 200 franchi svizzeri per le ingiurie rivolte ai colpevoli, perché tutto ciò pare aver nociuto – a detta degli organizzatori – all’immagine del ciclismo. Oltre al danno, la beffa, dunque.

E la risposta del suo team, la Tinkoff-Saxo, non si è fatta attendere: il direttore sportivo Tristan Hoffman ha già dichiarato che la formazione russa sta valutando se agire per vie legali affinché episodi del genere non accadano più. E debbono non accadere più.

AGGIORNAMENTO. Peter Sagan non prenderà parte alla 9^ tappa della Vuelta – http://bit.ly/1ItuahE – in seguito alle ferite riportate ieri prima del traguardo di Murcia. Con lui, out anche il vincitore dell’ultima frazione Jasper Stuyven.

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