Gli anticipi della seconda giornata di Serie A hanno visto vincere il Sassuolo, 0-1 nel derby col Bologna, e il Milan, 2-1 all’Empoli. Segnali importanti al campionato.
In attesa delle sfide di oggi, i neroverdi di Di Francesco balzano sorprendentemente in testa alla classifica a punteggio pieno. Dopo la remontada al Napoli, la squadra del patron Squinzi torna con la pancia piena anche nel derby emiliano giocato al Dall’Ara contro il Bologna.
Qualche anno fa una sfida del genere avrebbe avuto un solo padrone, visto il maggior blasone dei rossoblù, oggi allenati da Delio Rossi. E invece stavolta ha vinto il “piccolo” Sassuolo, che ormai di piccolo ha ben poco visto che alla base ha a disposizione un gruppo ossidato e affiatato dopo gli anni dell’incredibile scalata al calcio che conta e le ultime due belle stagioni.
Capitan Magnanelli fa da collante, i vari Pomini, Longhi e Terranova magari fanno poche presenze ma danno esperienza a un gruppo che unisce i “grandi” Cannavaro, Acerbi, Peluso, Consigli ai giovanotti terribili e in fase di lancio Berardi, Defrel, Sansone solo per citare i principali.
Se poi aggiungi un (Floro) Flores alla tavola neroverde, ecco che il capolavoro Sassuolo di queste prime due giornate è completato: l’attaccante napoletano è già al secondo gol in due partite; non si vive, dunque, di solo Berardi.
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Rimandato invece il nuovo Bologna di Delio Rossi, che in questo mercato ha pescato parecchio dalle squadre retrocesse in B (i vari Mirante, Pulzetti, Brienza, Crisetig, Rossettini, Donsah) e ha prelevato anche Destro alla Roma. La sensazione è che ancora non si sia creato il giusto amalgama per costruire la salvezza.
Anche il Milan ha vinto, ma l’ha fatto per la prima volta quest’anno: buona la prima in campionato a San Siro con l’Empoli. Eppure, nonostante i tre punti e i primi gol “italiani” di Bacca e Luiz Adriano, il mister Mihajlovic è tutt’altro che contento:
«È inutile dire che abbiamo fatto male. Abbiamo fatto due gol solo perché abbiamo due grandi attaccanti. Per il resto, non abbiamo creato nemmeno un’occasione. Ho visto un po’ troppa paura, come se i vecchi incubi fossero tornati fuori. Oggi, semplicemente, davanti al nostro pubblico non meritavamo di vincere».
Miha fa mea culpa, insomma: d’altronde il Milan mostrato nel primo tempo è stato tutt’altro che sicuro, finendo spesso invischiato nell’esuberanza offensiva dell’Empoli che dopo il gol del momentaneo pareggio ha continuato a spingere verso la porta di Diego Lopez.
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Unica nota confortante, appunto, i gol del nuovo tandem d’attacco. Dietro e a centrocampo però questo Milan è tutto un cantiere: l’approdo di Kucka in rossonero dovrebbe dare più sostanza al centrocampo, ma Miha deve trovare la quadra anche per la difesa (sempre che Mexes non vada via) e nell’impostazione del gioco, fasi in cui i rossoneri difettano ancora.
Ora per il Diavolo ci sono due settimane di lavoro per preparare a dovere la prima grande sfida stagionale: il derby con l’Inter.
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