Meno di 48 ore ci separano dall’inizio di EuroBasket 2015. Il 5 settembre tra Montpellier, Berlino, Zagabria e Riga prenderà il via il torneo. Chi sono le favorite d’obbligo?
Inevitabilmente gli occhi di appassionati e addetti ai lavori si spingono già a delineare un ipotetico podio finale, ma non in ordine effettivo: le favorite, o comunque quelle dotate dei roster più forti in assoluto, sembrano essere Francia, Serbia e Spagna.
I transalpini hanno ovviamente un’attenzione di riguardo, essendo campioni d’Europa in carica, e possono avvalersi anche del fattore campo visto che giocheranno la fase a gironi a Montpellier e l’eventuale (e preventivabile) fase finale a Lille.
La Francia di coach Vincent Collet può anche, giustamente, contare su un team a dir poco esplosivo e ricco di classe: a cominciare dalla stella Tony Parker (San Antonio Spurs) passando poi per i vari Thomas Heurtel (Anadolu Efes), Boris Diaw (San Antonio Spurs), Rudy Gobert (Utah Jazz) e Nicolas Batum (Charlotte Hornets).
Insomma, una squadra a fortissime tinte NBA che conta di ripetersi dopo il sorprendente exploit dell’Europeo sloveno di due anni fa, quando arrivarono alla conquista del titolo continentale. L’anno scorso è arrivato anche il bronzo mondiale: chiaro dunque che Parker e soci vogliano bissare il dominio.
L’altra favorita numero uno è la Serbia di Sasha Djordjevic, che si presenta all’appuntamento con lo stupefacente argento mondiale conquistato l’anno scorso, quando si fermò solo al cospetto degli USA.
La nazionale slava ha un potenziale tecnico di altissima qualità, grazie ai cm e alla potenza fisica di Bjelica e Bogdanovic per citare i principali, e ha in Teodosic il suo maggior ispiratore. Inoltre, con una vecchia volpe come Sasha Djordjevic in panchina, la Serbia può tranquillamente dire la sua in questo Europeo.
Ha grandi ambizioni, e una grande voglia di riscossa, anche la Spagna: il coach italiano Sergio Scariolo ha dalla sua un roster di livello internazionale che vuole riprendersi l’Europeo, dopo gli ori del 2009 e del 2011, e lavare via l’onta di un Mondiale davvero deludente, terminato ai quarti di finale.
Non ci saranno i vari Marc Gasol, Alex Abrines e Ricky Rubio, ma l’altro Gasol – Pau – e i vari Rudy Fernandez, Sergio Llull e Nikola Mirotic si faranno comunque sentire fino alla fine. Guarda caso gli iberici se la vedranno con i serbi già nel girone – inserite entrambe nel gruppo B, lo stesso dell’Italia: qui il focus dettagliato.
Per quanto riguarda le altre, si tenga conto che si scontreranno già nella fase a gironi Croazia e Grecia, due squadre che potenzialmente possono ambire anche alle semifinali. Da una parte i lunghi eccelsi in biancorosso (Ante Tomic su tutti), dall’altra la sapienza di Vassilis Spanoulis (Olympiacos) e i cm di Kostas Papanikolaou (Houston Rockets). Sarà una sfida all’ultimo punto per proseguire il cammino.
Da non sottovalutare infine la Lituania, vicecampione d’Europa nel 2013 e terza al Mondiale dello scorso anno. I baltici allenati da coach Jonas Kazlaukas punteranno tutto sul potente centro dei Toronto Raptors, Jonas Valanciunas, e su un gruppo ben rodato dove conta tanto anche l’esperienza del centro di Reggio Emilia Darius Lavrinovic. Un altro pezzo d’Italia, dove l’Italia non c’è.
Già, l’Italia: gli azzurri di coach Pianigiani si giocano tanto, in questo Europeo. I trionfi del 1983 e del 1999 sono oramai scritti nella storia di questo sport, ma Datome e compagni dovranno tenerlo a mente se vorranno spingersi più avanti possibile.
C’è tanta freschezza atletica, giovani in rampa di lancio (Della Valle, Polonara e Gentile), un Hackett che deve e vuole rilanciarsi e l’esperienza sicura che gli “americani” Bargnani, Belinelli e Gallinari metteranno sicuramente in campo. Quest’Italbasket può arrivare lontano, ma dovrà mettercela tutta.