Il match della vita in uno dei momenti topici della stagione. Un Fabio Fognini come sempre vorremmo vedere, quello che nella notte italiana demolisce un certo Rafael Nadal sul campo dell’Artur Ashe nel terzo turno dell’ultimo Slam ‘anno, gli US Open.
Che gioia vedere il tennista ligure giocare su certi livelli, pur sottolineando come il maiorchino sia in questo 2015 la copia sbiadita di se stesso, capace di collezionare già 15 sconfitte. Ma l’impresa dell’azzurro è storica. Soltanto una volta, in passato, Nadal aveva perso in uno Slam facendosi rimontare due set a zero, proprio come accaduto ieri. Era il lontano 2005 e ci riuscì un certo Roger Federer. Fabio Fognini dopo King Roger, dunque: quattro ore di battaglia e punteggio finale di 36 46 64 63 64.
Bisogna dire che la partenza è tutt’altro che perfetta, quella dell’italiano, protagonista di tre piccoli black out costati i primi due parziali: il primo all’inizio del match e il secondo sul 4-4 del secondo set. E, se all’inizio del terzo parziale, un nuovo break può far pensare ad una partita definitivamente chiusa, così non è. Si accende Fogna, si spegne Rafa. Comincia lo show del primo, che martella lo spagnolo, due volte vincitore a New York, fino a demolirlo colpo su colpo. E con 70 vincenti contro 30, la partita si porta a casa: per la prima volta dal 2005 (Davide Sanguineti) un italiano torna agli ottavi di finale degli US Open. E Fognini dovrà vedersela con un altro spagnolo, il trentatreenne Feliciano Lopez, che ha eliminato il canadese Milos Raonic per 62 76 63.
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Potevano esserne due, agli ottavi di Flushing Meadows, ma l’impegno dell’alto azzurro era certamente più ostico: secondo pronostico, Andreas Seppi lotta, ma nulla può contro il numero uno Novak Djokovic. Ancora l’Artur Ashe, lo stadio delle grandi occasioni, vede protagonista l’Italia. Il serbo impiega due ore e mezza per sbarazzarsi dell’altoatesino, che parte benissimo, strappando immediatamente il break all’avversario, ma non può nulla quando quest’ultimo decide di alzare il livello del suo gioco: 63 75 75 lo score finale.
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A riportare il bilancio in positivo per l’Italia ci pensa Roberta Vinci, che nel tabellone femminile vola agli ottavi di finale eliminando la colombiana Mariana Duque-Marino: 61 57 62 il punteggio, con la tarantina che controlla agevolmente la partita, salvo un passaggio a vuoto che le costa il secondo parziale. E agli ottavi la pugliese si troverà di fronte la francese Eugenie Bouchard, che ha battuto per 76 46 63 la slovacca Dominika Cibulkova. L’ultimo precedente risale alla scorsa settimana a New Heaven e ad avere la meglio è stata la nostra rappresentante.
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Oggi è il turno delle altre due azzurre rimaste in tabellone: Sara Errani e Flavia Pennetta, che se la vedranno rispettivamente contro Samantha Stosur e Petra Cetkosvska. E intanto, tra le donne, Serena continua a soffrire, ma è a meno quattro dalla storia: per 36 75 60 elimina la connazionale Mattek Sands.
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