Miglior esordio non poteva esserci: l’Italia comincia bene la sua avventura alla Coppa del Mondo di volley maschile, battendo il Canada 3-1 (25-19; 25-20; 22-25; 25-13) a Hiroshima.
Un avversario senz’altro abbordabile, ma che ha messo in difficoltà gli azzurri specie nel terzo parziale. Ma va bene così: Chicco Blengini esordisce alla grande nella prima partita ufficiale del suo nuovo corso, e la Nazionale pare già aver dimenticato l’ultimo anno complicato.
Peccato solo per aver lasciato il terzo set ai nordamericani (il quoziente set resta fondamentale per scalare posizioni in caso di arrivo a pari punti e con stesso numero di vittorie), dopo essere arrivati sul 20-20 e a ver mollato sul più bello ma la prestazione tutto sommato è stata agevole.
Il sestetto iniziale scelto dal nuovo tecnico è il migliore possibile, con baby Giannelli in cabina di regia, Zaytsev in opposto, Lanza e Juantorena (al debutto azzurro) in banda, Buti e Piano in veste di centrali e l’affidabilissimo Colaci come libero.
Gli azzurri giocano una partita liscia e senza troppe sbavature (a parte il black-out del terzo parziale, che d’ora in avanti andrà evitato per non incappare in complicazioni), con lo Zar Zaytsev e la Pantera Juantorena a spartirsi la scena-set.
Nei primi due a brillare è proprio l’ex cubano (suo il primo punto azzurro in questa Coppa del Mondo), forte sia a servizio che come terminale offensivo (14 punti conclusivi, 3 muri e mvp del match); il terzo e il quarto sono appannaggio del forte Ivan che alla fine mette a referto 19 punti, compreso l’ace decisivo per il 3-1 finale.
Simone Buti si comporta bene alla prima ufficiale da capitano dell’Italia, Matteo Piano fa un grande lavoro a muro (5 stoppatone) e Simone Giannelli sempre d’eccezione in regia. Massimo Colaci al solito encomiabile e Pippo Lanza che esce alla distanza, marcando comunque 15 punti.
Ora testa alla sfida con l’Australia di domani: i Volleyroos saranno sicuramente avversari più impegnativi del Canada affrontato oggi, e ricorderanno a Buti e compagni la figuraccia di Jesolo di un paio di mesi fa in World League: una sconfitta che fece scricchiolare allora gli azzurri; un buon modo ora per chiedere e ottenere la rivincita.