Nella prima giornata del gruppo E, i romanisti compiono un’impresa: all’Olimpico Roma-Barcellona finisce 1-1, con Florenzi che in modo pazzesco risponde a Suarez.
Il giocatore cresciuto nel vivaio giallorosso segna un gol che entrerà di diritto nella storia del calcio, italiano ed europeo: tiro folle da centrocampo (alla Recoba, o all’Ibrahimovic per intenderci), Ter Stegen che passeggiava fuori dall’area di rigore può solo inseguire affannosamente e vedere la palla che, dopo aver baciato il palo, s’insacca alle sue spalle.
Sandrino Florenzi entra dunque sempre più nei cuori dei tifosi giallorossi, che in lui hanno sempre potuto apprezzare l’attaccamento alla maglia, la disponibilità al sacrificio e l’umiltà mostrata nel ricoprire tutti i ruoli. Un esempio.
Un esempio per un pari che la Roma di Garcia ha cercato e ottenuto con tutta se stessa. D’altronde, il 4-1-4-1 disegnato dal tecnico francese non lasciava adito a troppi calcoli: pallino del gioco in mano al Barca, diga davanti a Szczesny e ripartenze in contropiede.
La Roma si affida alle accelerazioni di Salah, con Džeko che però in un’occasione è impreciso. Dall’altra parte invece Messi (più regista che finalizzatore) ci prova appena una volta nel primo tempo, poi si comincia a vedere Suarez. Prove generali per il gol, che arriva puntuale e spietato al 21’: Rakitic pesca l’uruguaiano quasi sulla linea di porta e il Pistolero fa 0-1.
Sembra l’inizio della fine, qualcuno all’Olimpico comincia a rivedere gli spettri dell’1-7 di marca-Bayern; l’arbitro Kuipers non vede poi un rigore solare per il Barca sul fallo di Szczesny sullo stesso Suarez.
I blaugrana sembrano in controllo, ma dieci minuti dopo il vantaggio Florenzi s’inventa il gol non della domenica, ma dell’anno: destro da 50 metri dalla linea laterale e Ter Stegen battuto.
La Roma si risveglia, lo stadio pure, Nainggolan prima dell’intervallo mette a dura prova il portiere tedesco, che stavolta disimpegna bene.
Nella ripresa s’inizia col contrasto ravvicinato fra Szczesny e Suarez: il portiere polacco è costretto a uscire per infortunio (anulare e medio sinistri steccati). Poi la musica si ripete: Barcellona a controllare il gioco, Roma tutto arroccata dietro a coprire gli spazi e difendere il pari.
Le azioni comunque capitano, sia da una parte che dall’altra: Florenzi prova il bis, Manolas salva in scivolata su Neymar; poi finalmente Messi suona uno squillo, con palla che sibila sulla traversa dopo il sinistro improvviso della Pulce; infine è De Sanctis che salva da vicino su Iniesta.
La Roma stringe i denti, e ancora Manolas la salva in pieno recupero, quando una palla vagante in area a De Sanctis sta per diventare preda di Neymar.
La Roma festeggia dunque un pari insperato, ma cercato e voluto. Se un buon percorso si vede dalla prima, i giallorossi in Champions possono ambire davvero a far bene.
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