L’Italvolley maschile nella coppa del Mondo in Giappone ha fatto un’autentica impresa: la Nazionale è risorta e si è qualificata a Rio 2016 in un torneo esaltante. Questa l’analisi.
Poco importa che i ragazzi di Blengini siano finiti secondi alle spalle dei formidabili USA di Speraw, anzi: ieri, dopo aver giganteggiato contro la Polonia, i nostri portacolori avevano creduto a un miracolo firmato Velasco che non è purtroppo arrivato.
Ma poco importa: gli azzurri hanno concluso la manifestazione da secondi (anche nell’ultimo podio, 2003, l’Italvolley finì seconda), ma soprattutto hanno chiuso conquistando il pass olimpico per Rio e per di più davanti a formazioni di blasone storico.
Concludere infatti davanti ai campioni olimpici della Russia e a quelli del Mondo polacchi – due squadre entrambe battute, e con tanto merito, dalla nostra Nazionale nei due scontri diretti – non è solo un risultato prestigioso, ma testimonia tutta la catarsi azzurra.
Dopo il cambio di guida tecnica, con Chicco Blengini a sostituire Mauro Berruto dopo il caos Final Six di World League, l’Italvolley era chiamata a un pronto riscatto auspicato da tutti ma su cui ben pochi credevano.
E invece il gruppo azzurro ha compiuto un vero miracolo sportivo: grazie all’esperienza dei veterani, da Colaci a Zaytsev, da Buti – promosso a capitano dopo la defezione di Lele Birarelli – a Piano e Lanza (tra alti e bassi ma comunque incisivi), fino a un baby che gioca già da grande come Giannelli e a un grande che quando gioca come un giovane spensierato come Sottile, e all’intraprendenza dei nuovi con un nome su tutti, Osmany Juantorena.
La Pantera cubana ci ha messo poco a tingersi di azzurro e a ruggire, nonostante un paio di passaggi a vuoto nella kermesse (come contro gli USA): Juantorena si è perfettamente inserito nei meccanismi del nuovo ct Blengini e ha chiuso in crescendo il suo primo appuntamento importante con la nuova maglia.
Un’arma in più assolutamente da tenere in considerazione, anche perché la Pantera, in tandem con lo zar Zaytsev, è davvero micidiale.
Il commissario tecnico Blengini ha ben figurato, nella sua prima avventura sulla panchina azzurra: non era facile cominciare subito alla grande, e invece l’ex tecnico di Latina – pur tra gli errori evidenti, tipo i 7 cambi fuori regolamento contro gli USA) – è riuscito ad aggregare il gruppo e a condurlo a uno storico secondo posto, mostrando acume tattico e saggezza nella gestione delle energie.
Insomma, quest’Italvolley è davvero rinata: e ora l’approdo a Rio 2016 – per l’undicesima partecipazione di fila a un’Olimpiade – va festeggiato con i migliori auspici, nella speranza che un’altra impresa arrivi, tra poco meno di un anno, al Maracanazinho della città carioca…