Schwazer

Alex Schwazer ritorna alla marcia… ed è quasi record del mondo!

La sua squalifica scadrà solamente il 30 aprile 2016, ma Alex Schwazer ha deciso di fare sul serio e di ritornare alla marcia. Dopo lo scandalo doping che l’ha coinvolto e la sua iniziale volontà di abbandonare per sempre il mondo dell’atletica, l’altoatesino ha cambiato idea, dichiarando di voler rientrare a gareggiare per dimostrare di essere il numero uno della disciplina anche senza l’uso di sostanze illecite.

E l’obiettivo è ambizioso: Giochi Olimpici di Rio 2016. La prima tappa di avvicinamento è stata Tagliacozzo, in provincia de L’Aquila, dove ha disputato la 10 km su una pista non omologata assistito dal suo allenatore Sandro Donati. Il risultato è stato a dir poco eccellente38’02″52, a soli 10 secondi dal record mondiale stabilito dallo spagnolo Francisco Javier Fernandez in 37’53″09 e a 4″ dal primato italiano realizzato da Ivano Brugnetti (37’56”8) nel 2005.

Questi i passaggi: 3’39” ai 1000 metri; 7’25” ai 2000 (3’46”); 18’54” a metà gara, con una proiezione al di sotto del record mondiale; 26’36” ai 7 km; 30’28” agli 8 km e ultimi mille metri in 3’44” per il già citato tempo complessivo di 38’02″52. Pista non omologata (per il tipo di terreno, non per la misura), dunque prestazione non convalidata a livello ufficiale, ma ciò poco toglie alla bontà della sua performance. Il secondo test sarà a Roma, il prossimo 4 ottobre al Nomentano, sulla distanza di 20 km.

Non voglio esaltarmi – sono le parole dell’atleta – La gara è un’altra cosa, quella di oggi è solo una tappa”. “Per ora non penso a Rio, ma solo a marciare”, prosegue, aggiungendo: “Capisco il fastidio di chi si trova a gareggiare con atleti che hanno fatto in passato uso di doping, anche io l’ho provato. Ma questo programma è serio e piano piano si supereranno molti scetticismi”.

Per acquisire una nuova credibilità agli occhi di addetti ai lavori e non, il campione olimpico di Pechino 2008 ha deciso di rendere noti tutti i dati tecnici che scaturiscono da questo e dai successivi test, compresi i valori ematici. E a questo punto siamo del parere che, se il suo percorso di avvicinamento all’appuntamento olimpico dovesse proseguire brillantemente, sarebbe sbagliato non dargli una seconda chanches. Sono tanti, infatti, i casi di atleti che, dopo un periodo di squalifica, sono tornati alle gare e alla vittoria. È il caso, per esempio, di Justin Gatlin, detentore proprio in questo 2015 del miglior tempo stagionale sui 100 metri, dopo aver però commesso in passato più comportamenti illeciti.

Le Federazioni sportive italiane hanno solitamente risposto negativamente a casi simili accaduti in passato, sbattendo la porta in faccia ad ogni seconda possibilità, anche in caso di sincero pentimento. Ma sappiamo bene che, buttare fuori dai Giochi un atleta del suo talento, non porterebbe alcun giovamento ad una nazionale italiana reduce dalla indecente spedizione dei Campionati Mondiali di Pechino. E siamo tutti ben consapevoli, infine, come non sia il muro contro muro il modo migliore per preservare l’immagine dello sport azzurro agli occhi del mondo.

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