Il percorso ufficiale del Tour de France 2016, svelato il 20 ottobre dall’Aso presso il Palazzo dei Congressi di Parigi, ha ovviamente suscitato varie impressioni da parte di chi quella gara dovrà disputarla.
Il direttore Christian Proudhomme ritiene che si tratti di un Tour “per corridori completi, più che per scalatori puri”, perché accanto ai quattro arrivi in salita, ve ne saranno altrettanti in discesa, dove ognuno dovrà dimostrare le proprio capacità. Ed inoltre una prima settimana con “molte possibilità per i cacciatori di tappe”, senza dimenticare gli arrivi riservati agli sprinter, più numerosi rispetto all’edizione tenutasi quest’anno.
Riconfermarsi campione è l’obiettivo di Chris Froome (Team Sky), presente alla cermionia di presentazione, che mostra di apprezzare il tracciato che lo attenderà la prossima estate. Sottolineando come, secondo lui, “il Tour deve mettere in scena tutti gli aspetti del ciclismo”, il britannico è convinto che così sarà nel 2016, con un andamento duro ma equilibrato sin dall’avvio e due cronometro individuali davvero impegnative che potrebbero essere decisive ai finidel risultato finale.
Sarà probabilmente la sua ultima Grande Boucle, perciò Alberto Contador vorrà ottenere il massimo. “Le tappe impegnative sono uniformemente distribuite dall’inizio alla fine e già il quinto giorno è previsto il primo arrivo in sa lita”, osserva lo spagnolo della Tinkoff, aggiungendo che si tratta sì di un Tour per scalatori, ma gli ostacoli possono verificarsi ogni momento e la corsa può mettersi in maniera avversa.
Ha vinto l’ultimo Grand Tour, la Vuelta a Espana, ed ora si prepara a tentare l’assalto alla più importante gara a tappe. Dimostra di essere carico Fabio Aru che, seppur non presente a Parigi, rilascia alla stampa le sue sensazioni su ciò che dovrà affrontare. “Il percorso non mi dispiace“, sono le parole del sardo dell’Astana, che vuole andare in Francia “senza particolari pressioni”, trattandosi del suo esordio in quel palcoscenico, ma è fiducioso di potersi riuscire a togliere delle “belle soddisfazioni“.