Giro d'Italia

Giro d’Italia 2016, Vegni avverte: “Un’italiana rimarrà a casa”

La macchina organizzativa del Giro d’Italia 2016 prosegue a gonfie vele. Dopo aver reso noto il percorso ufficiale, gli organizzatori di RCS – La Gazzetta dello Sport stanno mettendo a punto tutto il resto, a cominciare dal cast di squadre che saranno al via da Apeldoorn il prossimo 6 maggio.

In un’intervista rilasciata a tuttobiciweb, il direttore della Corsa Rosa Mauro Vegni fa il punto della situazione, manifestando orgoglio per il fatto che molte formazioni di caratura internazionale abbiano manifestato l’interesse a partecipare al Giro.

Con le diciassette (o diciotto) WorldTour ammesse di diritto, saranno quattro le wild card da dispensare. Già certa di un invito la Southeast di Angelo Citracca, che in virtù della vittoria nella Coppa Italia a squadre si è assicurata il diritto a partecipare. E poi?

Poi rimangono in corsa altre tre formazioni Professional italiane: la Bardiani-Csf di Bruno e Roberto Reverberi, che negli ultimi anni ha dato spettacolo in corsa, conquistando quattro successi parziali; la Androni-Sidermec di Gianni Savio, che ha riscontrato qualche difficoltà nelle ultime stagioni, ma che sta allestendo una rosa competitiva per il prossimo anno; la Nippo-Fantini di Francesco Pelosi, che dopo un buon primo anno tra i professionisti è pronta per il salto di qualità.

Vegni lascia chiaramente intendere come una di loro resterà a casa per lasciare spazio ad un team straniero. “Non è giusto che passi il concetto ‘sono italiano quindi corro di diritto il Giro’“, è il monito del patron della Corsa, che aggiunge: “Ognuno deve mettersi in gioco e allestire squadre competitive”.

Certamente influirà sulla scelta definitiva il peso mediatico della formazione, come successo qualche stagione fa con la Bora-Argon 18 in occasione della tanto discussa esclusione dell’Acqua&Sapone e quest’anno con la CCC Sprandi. “La Bora […] potrebbe aprirci il mercato tedesco, a noi interessa molto”, osserva Vegni, che fa poi l’ipotetico esempio del Team Wiggins che, sebbene sia Continental e dunque escluso dai Giochi, sarebbe il benvenuto perché aiuterebbe ad incrementare il brand del Giro all’estero.

Sono italiano e ho l’Italia nel cuore. Farò di tutto per dare una mano al nostro movimento. Una mano, non due“, conclude.

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