L’Italia chiude senza vittorie il 2015: lo fa pareggiando 2-2 l’amichevole di Bologna – blindatissima per l’allerta sicurezza – contro la Romania.
Un risultato che non fa morale in prospettiva, anche perché gli azzurri non riescono ad avere la costanza e la continuità giusta che faccia ben sperare in direzione di Euro 2016. Qualche lampo c’è, per carità, ma arriva a intermittenza; per di più questa Nazionale continua a incassare gol.
Primo tempo appannato e faticoso nell’impostazione della manovra; un altro gol regalato su uno svarione della difesa e attacco poco pungente. Ripresa invece più palpitante, in cui finalmente il 4-4-2/4-2-4 disegnato da Conte si accende e fa scintille avanti.
Insomma, è ancora un’Italia work in progress che se non altro, nonostante il gol incassato a una manciata di minuti dalla fine, chiude in crescendo. La prossima primavera allora occorrerà ripartire da quanto di buono fatto nella strana serata bolognese (strana, purtroppo, per i gravi fatti di Parigi e le loro conseguenze sulla sicurezza negli stadi).
È la Romania ad andare in vantaggio, dopo una frittata condivisa fra Darmian e Barzagli che lancia in area Stancu che ha tutto il tempo di prendere la mira e battere Buffon. La squadra di Conte si accende solo a sprazzi, grazie a qualche guizzo di Florenzi ed El Shaarawy che mettono un po’ di apprensione addosso alla difesa rumena. Alla fine del tempo Eder invoca un rigore, forse giusto.
Nella ripresa però il sampdoriano ottiene il frutto sperato: steso in area, stavolta è penalty. Sul dischetto va e segna Claudio Marchisio, che insacca con precisione sotto la traversa. Poco dopo segna pure il subentrato Manolo Gabbiadini – colpo di testa sul filo del fuorigioco su cross di Marchisio – firma il sorpasso alla Romania.
L’Italia va sul 2-1 e sembra poter legittimare e controllare una vittoria che sfaterebbe il tabù amichevoli; e invece gli azzurri restano in dieci (distorsione al ginocchio per Gabbiadini a cambi finiti) e a pochi minuti dalla fine su una punizione dalla trequarti Chiriches colpisce di testa, Sirigu prova a bloccare il tiro ma sul tap-in Andone è lestissimo e trafigge la porta azzurra per la seconda volta: è il 2-2 che resiste fino alla fine.
Chiudiamo il 2015 senza una vittoria. Ora si riparte a marzo, e allora all’Europeo mancheranno appena tre mesi: tempo contato per Conte per trovare la vera identità a una Nazionale che sembra incanalata sulla giusta strada, ma a cui manca forse il giusto quid.