Un’altra figuraccia – l’ennesima degli ultimi anni! – quella vissuta dalla Roma nella 5^ giornata della fase a gironi di Champions League 2015/2016. Al Camp Nou il Barcelona distrugge i giallorossi con un perentorio 6-1 che ridimensiona fortemente le quotazioni della band di Rudi Garcia, inadatta a far fronte alle prodezze di Messi e compagni.
Pura accademia per i blaugrana davanti al proprio pubblico: Wojciech Szczęsny viene immediatamente impegnato su una conclusione di Leo Messi, che poi si vede annullare un gol per un fuorigioco su cross di Neymar. Ma le occasioni piovono: vano il timido tentativo di testa operato da Edin Dzeko su cross del belga Nainggolan perché dopo un quarto d’ora di gioco i padroni di casa trovano la rete del vantaggio grazie a Luis Suarez che, servito da Dani Alves, mette in rete.
Passano soli tre minuti ed ecco il secondo gol con l’uruguaiano che serve Messi, abile a battere il portiere avversario con un bel pallonetto. La Roma prova a scuotersi con due conclusioni di Florenzi e Nainggolan, ma allo scadere del primo tempo arriva il 3-0 ancora con Suarez, che fa doppietta personale.
Non cambia il copione nella ripresa: Piqué mette a tacere ogni velleità di parziale rimonta dei giallorossi; poi, dopo dieci minuti, ecco il 5-0 della Pulce, che insacca su respinta di Szczęsny. Lo stesso polacco si rende protagonista di una parata del calcio di rigore di Neymar concesso per fallo su Salih Ucan, ma sulla respinta Adriano sigla il 6-0.
La Roma, che nel frattempo sbaglia un rigore con Dzeko, trova il gol della bandiera proprio col bosniaco, che nel recupero buca la difesa catalana. Ma è un’umiliazione: il Barcellona si qualifica matematicamente per gli ottavi di finale col primo posto nel girone E, mentre la Roma torna a casa con l’unica consolazione che le basterà vincere il 9 dicembre contro il Bate Borisov per passare il turno come seconda, nonostante quest’ennesima disfatta.
“Barcellona stratosferico“, commenta nel dopo gara Rudi Garcia, costretto ad incassare una nuova batosta dopo il 7-1 rifilatogli dal Bayern Monaco lo scorso anno, che testimonia come la squadra soffra terribilmente i grandi palcoscenici europei. Il tecnico francese si dice comunque “non preoccupato” e di guardare con fiducia al match decisivo contro i bielorussi. “Ci hanno incontrato nel nostro miglior momento“, osserva Luis Enrique, che dopo il poker rifilato al Real si gode quest’altra grande serata della sua squadra.