Tre pareggi in una settimana: se non è pareggite (episodica) poco ci manca. La Fiorentina ha frenato ancora, a Reggio Emilia dopo l’1-1 col Sassuolo.
Dopo la rimonta in cinque minuti firmata Kalinic nel derby con l’Empoli, e il 2-2 stavolta in rimonta subito in casa del Basilea in Europa League, la Viola si è fermata di nuovo, subendo il ritorno di un Sassuolo coriaceo e apprezzabilissimo come sempre nel gioco.
Col punto conquistato, dal loro canto, i neroverdi agganciano il Milan e continuano a vedere l’Europa. Il Mapei Stadium si conferma stadio duro da conquistare per tutti: qui hanno perso già Napoli, Lazio e Juve, e anche la stessa Fiorentina ha rischiato grosso.
Forse per colpa dello stesso Paulo Sousa, che ha tenuto in panchina dall’inizio Marcos Alonso (già parecchi assist per lo spagnolo) e soprattutto Nikola Kalinic, preferendogli Pepito Rossi. Scelta non azzeccata: l’attaccante azzurro è ancora in ritardo di condizione, e lo stessa punta croata entrata nella ripresa stavolta non ha inciso.
Il gol di Borja Valero aveva illuso i viola di poter avere vita facile. E dopo la prima mezz’ora s’era vista una Fiorentina bella e tonica come al solito; poi il Sassuolo ha preso le misure, giocato in pressing e fatto correre pericoli costanti davanti a Tatarusanu fino alla rete del pari firmata da Floccari.
Un altro passo in avanti, per il Sassuolo delle meraviglie di Eusebio Di Francesco, un concentrato di gioco zemaniano e solidità difensiva: in classifica piccola fra le grandi del calcio italiano. La realtà neroverde del patron Squinzi è sempre più una realtà.
Un’altra occasione sprecata invece per la Fiorentina, per salire definitivamente sull’ascensore e raggiungere la vetta della classifica. Paulo Sousa deve ancora lavorare sulla continuità del suo gruppo: domenica al Franchi arriva l’Udinese, vietato frenare ancora.
(foto Ansa)