Amburgo si ritira dalla corsa per le Olimpiadi 2024. La decisione, inattesa, arriva dopo la consultazione referendaria in cui gli abitanti della città tedesca sono stati chiamati a scegliere se appoggiare la volontà del governo di portare avanti la candidatura presso il Comitato Olimpico Internazionale oppure concentrare le risorse altrove.
Ebbene, il 51.7 % dei residenti ha optato per quest’ultima scelta, considerando l’investimento sui Giochi Olimpici uno spreco di risorse che potrebbero essere in altro modo impiegate. Non nasconde il suo rammarico il primo cittadino Olaf Scholz, che non condivide la decisione ma promette di rispettarla. Scendono a quattro, a questo punto, le candidate ad ospitare i Giochi che si terranno tra otto anni: l’americana Los Angeles e le europee Budapest, Parigi e Roma.
Il Presidente del Coni Giovanni Malagò dichiara di essere sorpreso per la decisione tedesca, rilasciando un laconico “Non me l’aspettavo“. Salgono, a questo punto, le quotazioni della Città Eterna, sebbene lo scoglio maggiore risulta essere Parigi, senza dimenticare la capitale magiara. Il numero uno dello sport italiano, tuttavia, sente il dovere di non sottovalutare nessuno, ribadendo che, se prima del referendum teutonico ognuno aveva il 20% di possibilità di accaparrarsi l’assegnazione dei Giochi, ora le quotazioni salgono a 25%, ma non abbastanza per gioire anzitempo.
Anche in Italia, da tempo, si discute circa l’opportunità di sostenere un evento di tale portata, specie alla luce dei numerosi scandali che hanno coinvolto il nostro Paese, e la capitale in particolare, negli ultimi tempi. Nel 2012 l’allora Presidente del Consiglio Mario Monti si rifiutò di firmare la lettera di garanzia in un momento in cui la crisi economica attanagliava in malo modo il Bel Paese.
Il nuovo Premier Matteo Renzi sostiene con forza, invece, che l’evento a cinque cerchi non faccia altro che contribuire a migliorare l’immagine dell’Italia nel mondo, come accaduto quest’anno con Milano Expo 2015, nonché possa garantire un progetto di sviluppo di infrastrutture che gioverebbero alla società intera.
La decisione definitiva del Cio, lo ricordiamo, avverrà a Lima nel settembre del 2017.