Un’occasione buttata al vento. La Juve fallisce l’operazione-primato nel gruppo D e si qualifica come seconda dopo il k.o. di Siviglia: la firma è di Llorente.
Un gran peccato, per i bianconeri, che erano arrivati in Spagna con la qualificazione già in tasca ma col progetto di fare di meglio, chiudendo da imbattuti il loro girone di ferro e davanti al Manchester City. L’esito però è stato diverso, e a gioire sono stati sia gli inglesi che gli iberici – che così salvano la stagione qualificandosi per l’ambita Europa League.
Sia perché la Signora è scivolata al Sanchez Pizjuan, dopo 6 vittorie consecutive fra campionato e Champions, e sia perché contemporaneamente i Citizens hanno vinto – e non senza brividi – lo scontro verità col Borussia Mönchengladbach.
Una beffa, considerando che all’intervallo il City era sotto 1-2 e la Juve era sullo 0-0 dopo un primo tempo abbastanza interessante con un paio di occasioni da una parte e dall’altra. E invece il gol di Llorente, l’ex di turno, ora complica maledettamente le cose alla Juventus: il sorteggio di lunedì sarà davvero da brividi e si rischia di incrociare una fra Barcellona, Real Madrid e Bayern Monaco.
Per i bianconeri non ci voleva proprio insomma: l’infermeria continua a riempirsi – durante il riscaldamento di stasera si è fermato per un risentimento muscolare alla coscia sinistra anche Simone Zaza – e per di più ora c’è da fare i conti con il sorteggio.
La Signora però ha anche di che recriminare. Tanti gli errori nei momenti decisivi, specie per Alvaro Morata, con due sprechi clamorosi sottoporta: soprattutto l’errore della mezz’ora, sull’ottima assistenza di Dybala, la dice lunga sul momento no del giovane attaccante spagnolo – diventato abulico dopo aver bene iniziato la stagione con due reti nelle prime due giornate.
L’argentino è come al solito il migliore per spirito di abnegazione e corsa (sua la clamorosa traversa intorno all’80’), insieme a capitan Buffon – superbo in almeno un paio di occasioni sull’ex compagno Llorente, ma impotente davanti alla terza zuccata del biondo Fernando, bravo a svettare su Barzagli e a dare il vantaggio agli andalusi che alla fine si rivela decisivo.
Non bene ancora una volta Morata come si diceva e Paul Pogba: fare il compitino in mezzo alla mediana ormai non basta più. Allegri e tifosi si aspettano tanto di più da uno come lui. Alla ripresa dopo la sosta invernale arriveranno gli ottavi e gli avversari saranno di ben altra caratura: lì ci vorrà la Juve migliore, con più killer istinct e meno fronzoli.