Juve-Fiorentina Serie A

Serie A, l’analisi: Juve 7 bellezze, operazione aggancio riuscita

La domenica di Serie A ha visto due risultati più importanti: lo 0-0 di Napoli-Roma e il 3-1 in rimonta della Juve sulla Fiorentina. I bianconeri agganciano le seconde.

Un’operazione rimonta che sembrava impossibile a fine ottobre e che invece Allegri e i suoi hanno portato all’85-90% di realizzazione con un mese di novembre-inizio dicembre fantastico: merito delle 7 vittorie in altrettante partite di campionato.

Dal derby del 31 ottobre in avanti la Juve non ha più conosciuto in campionato né pareggi né sconfitte: grazie a una nuova condizione atletica e a un assetto più stabile a centrocampo procurato dal ricorso costante all’assodato 3-5-2 Allegri è riuscito a ridare alla Signora la condizione di squadra cannibale degli ultimi anni.

Anche nello scontro diretto di ieri con la Fiorentina si è visto che più di qualcosa è cambiato: nella mentalità, nella rabbia che ha spinto i bianconeri a reagire istintivamente e immediatamente dopo il vantaggio viola dopo appena tre minuti, e nella tenuta fisica registrata in tutta la partita.

Un chiarissimo segnale a tutta la Serie A: la Juve stavolta è tornata sul serio, e ora attende la trasferta col Carpi per suggellare un finale di annata a dir poco strepitoso – interrotto solamente dallo scivolone di Siviglia, che ha consegnato oggi ai bianconeri un sorteggio Champions da brividi contro il Bayern.

I bianconeri comunque sono direttamente ripiombati addosso alle squadre di alta classifica, che a parte l’Inter capolista o hanno rallentato o si sono pestati i piedi a vicenda. Detto della Fiorentina, sconfitta con onore nella partita maschia dello Stadium, Napoli e Roma non sono riuscite a superarsi nell’altro big match, quello del San Paolo.

Occasione sfumata soprattutto per il Napoli, che nel secondo tempo ha fatto vedere cose migliori e costretto a superarsi il portiere giallorosso Szczesny in più di una circostanza. Gli azzurri di Sarri così frenano dopo una prima parte di stagione da sogno.

La sconfitta di Bologna certo non ha ridimensionato le grandi ambizioni della squadra di De Laurentiis, ma ora i partenopei si ritrovano negli specchietti retrovisori proprio la Juventus, battuta nel fortino del San Paolo dove prima di ieri avevano sempre vinto, sia in campionato che in Coppa.

La Roma dunque torna a casa, se non altro, con un punto prezioso, viste le noti vicende ambientali che non sembrano dare requie alla squadra giallorossa. Garcia ha salvato per il rotto della cuffia la sua panchina, anche se ora le due partite dell’OIimpico (in Coppa Italia con lo Spezia e in campionato contro il Genoa) suonano davvero come l’ultima chiamata per il tecnico francese.

A rischiare comunque è un po’ tutta la squadra capitolina, apparsa in evidente calo fisico e scarica soprattutto dal punto di vista mentale. Lo 0-0 di Napoli certo fa morale, ma la Roma deve risollevare presto la china per evitare brutte sorprese.

Anche perché bisogna mettere in cascina più punti possibili per prepararsi poi a un febbraio di fuoco, che sarà tutto catalizzato sulla sfida-Champions al Real Madrid di CR7.

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