La frattura tanto temuta è avvenuta: l’Amaury Sports Organisations, o più semplicemente Aso, non farà più parte del WorldTour a partire dal 2017. Il non condiviso progetto di riforma voluta dall’Unione Ciclistica internazionale, che dovrebbe entrare a pieno regime proprio tra due anni, ha portato il più importante organizzatore mondiale di corse alla drastica decisione.
Ciò significa che Tour de France, Vuelta a Espana, Parigi-Roubaix, Freccia Vallone, Liegi-bastogne-Liegi, Parigi-Tours e Giro del Delfinato, ovvero storiche corse che fanno capo al colosso francese, saranno classificate semplicemente come Hors Categorie. È affidato ad un comunicato breve ma severo, rivolto all’Uci, il pensiero dell’Aso.
“L’Uci ha recentemente adottato una Riforma del calendario WorldTour caratterizzata da un sistema sportivo chiuso“, si legge, facendo riferimento agli accordi presi pochi giorni fa a Barcellona tra il Presidente Uci bryan Cockson e i capi delle squadre della massima serie del ciclismo. “Ora più che mai Aso resta fedele ad un modello europeo e non può transigere dai valori che questo rappresenta: un sistema aperto nel quale il criterio sportivo ha primaria importanza“.
È la mancanza di condivisione di intenti, dunque, il motivo fondante della rottura. Il nuovo asset del ciclismo prevederebbe il fattore economico quello portante sugli altri, a discapito di quello sportivo che dovrebbe essere sempre primario. “È in questo nuovo quadro – conclude Aso – e grazie alle sue prove storiche che Aso continuerà a far vivere questi valori».
La replica dell’Uci non si è fatta attendere. L’Aso fuori dal WorldTour? Ne prenderemo atto, è in sintesi il concetto espresso dai vertici del ciclismo internazionale, che hanno poi aggiunto come la riforma, approvata a giugno e ratificata a settembre, offra una maggiore stabilità rispetto a quella attuale.