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Il 2015 del ciclismo… I Grandi Giri

Il 2015 volge al termine e, in attesa di tuffarci in una nuova intensa stagione, riviviamo le emozioni dell’anno ormai concluso. Tanti i momenti avvincenti del ciclismo: quest’oggi ripercorreremo i tre Grandi Giri.

GIRO D’ITALIA 

Era il favorito numero uno e non ha deluso le attese: Alberto Contador ha stravinto la Corsa Rosa dando spettacolo in lungo e in largo (basti citare, a tal proposito, la tappa del Mortirolo), nonostante un brivido finale nell’ultima giornata con la tentata rimonta di Fabio Aru, a sua volta grande protagonista con la sua Astana.

Questo l’incipit di Mondiali.net dedicato al campione spagnolo all’indomani del trionfo (era il 31 maggio): “Sette anni dopo il primo centro messo a segno dal Pistolero, Alberto Contador coglie nuovamente il bersaglio grosso: il Giro d’Italia 2015 è suo! Si tratta del settimo Grand Tour […] messo in bacheca dal più forte corridore da corse a tappe dell’ultimo decennio, colui che più di ogni altro sa rendere emozionante, con la sua danza sui pedali, lo spettacolo delle due ruote, riuscendo a far divertire appassionati e non. (Qui l’articolo completo).

E per ripercorrere le gesta degli altri corridori che hanno lasciato il segno in Italia, vi rimandiamo al bilancio finale che facemmo per l’occasione, mettendo in luce le note di merito (dalla già citata Astana agli indomabili Hesjedal e Kruijswijk, dalle quattro perle firmate Lampre alle due di Philippe Gilbert, fino alle volate azzurre) e le delusioni (da Porte a Van Den Broeck a Rigoberto Uran).

TOUR DE FRANCE 

Due anni dopo il primo trionfo, Chris Froome torna sul trono di Parigi con una prova di forza mostruosa, che non gli ha risparmiato, tuttavia, numerose critiche e polemiche. A chiudere il podio, la coppia Movistar Alejandro Valverde e Nairo Quintana, che ha tentato invano l’assalto nelle ultime due giornate, mandando in crisi – ma non abbastanza – il campione britannico, e ha chiuso davanti ad un ammirevole Vincenzo Nibali, che di disavventure ne ha passate sulle strade francesi (così come Alberto Contador), ma ha avuto la forza di terminare dignitosamente.

Così avevamo titolato quel 26 luglio dopo la parata dei Campi Elisi: “Chris Froome concede il bis: dopo 3344 km percorsi ed un tracciato davvero esigente, il britannico del Team Sky porta a casa il Tour de France 2015, a due anni dal primo trionfo. Un successo costruito nella prima parte della Grande Boucle, sigillato sui Pirenei e legittimato, pur con qualche brivido, sulle Alpi. Non è amato, il Keniano bianco, ma è incredibilmente vincente: nulla possono i suoi avversari, a partire dal duo Movistar Nairo Quintana ed Alejandro Valverde, a completare il podio”.

VUELTA A ESPANA 

Sventola il tricolore a Madrid: Fabio Aru è il vincitore della Vuelta a España 2015! Una grande impresa, per il corridore sardo della Astana, che a 25 anni coglie il suo primo Grand Tour della carriera, partendo dalla stessa corsa con la quale Vincenzo Nibali cominciò la sua scalata ai vertici internazionali (era il 2010)”.

Questa l’introduzione dell’articolo datato 13 settembre e dedicato allo scalatore sardo, artefice di un trionfo al cospetto di tanti campioni. Un’ascesa irresistibile da parte del corridore azzurro, che ha saputo far sua la corsa a tappe spagnola dopo una memorabile impresa l’ultimo giorno in quel di Cercedilla.

Ma l’ultimo Grand Tour dell’anno ha riservato tanti punti su cui soffermarsi: dalle sorprese Dumoulin e Chaves alle ottime prove degli atleti italiani, fino alle tante polemiche scaturite dai numerosi incidenti provocati per evidenti falle dell’organizzazione. Qui il bilancio finale, con vincitori e vinti.

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