Brutta e vincente: continua a mostrare, l’Inter di Roberto Mancini, che a Empoli rischia più volte, soffre ma poi trova con il bomber più atteso, Mauro Icardi, il guizzo giusto per riprendere la striscia interrotta prima della pausa con lo scivolone a San Siro marcato Lazio e avvicinarsi a un inaspettato (all’inizio del campionato) titolo di campione d’inverno.
I nerazzurri però non sono riusciti a scrollarsi di dosso il fiato delle altre contendenti: la Fiorentina e la Juventus oggi pomeriggio e il Napoli in serata hanno risposto con convinzione e fatto la voce grossa.
Bene la Viola in casa del caotico Palermo di Ballardini (sarà ancora suo oppure di Iachini? Zamparini non sa decidersi): la sagra degli ex finisce 1-3 con la doppietta di Josip Ilicic (applauditissimo dal Barbera al momento del cambio), la firma dell’altro ex Gilardino e il sigillo finale del rientrante Kuba Blaszczykowski. Paulo Sousa vola alla grande e questa Fiorentina si dimostra grande.
Così come grande è tornata a essere la Juventus: i bianconeri salgono sull’ottovolante con l’ottavo successo consecutivo. Stracciato anche il Verona allo Stadium per 3-0. Chi suggeriva che la svolta avrebbe frenato la Juve resta dunque per ora deluso. Una Signora sempre più nel segno di Paulo Dybala.
Gol su punizione al bacio e assist per l’incornata di Bonucci, e il ragazzo del destino nato in Argentina entra sempre più nel cuore e negli apprezzamenti di Allegri, che si gode anche un Simone Zaza sempre più famelico – il ragazzo quando entra segna sempre – ma si interroga sulla prolificità interrotta di Alvaro Morata. Intanto però la Juve viaggia eccome…
In serata poi è arrivata la risposta rabbiosa del Napoli: 2-1 al San Paolo (sempre più fortino degli azzurri) e squadra di Sarri che tiene il passo grazie a un Insigne in grande forma (gol e assist per capitan Hamsik che torna a marcare il tabellino); in mezzo il classico gol dell’ex, Fabio Quagliarella, su calcio di rigore.
Non era facile, per Hamsik e compagni, scendere in campo sapendo che tutte le grandi a eccezione della Roma avevano vinto. Già la Roma: altro capitolo doloroso della travagliata stagione giallorossa, quello scritto oggi a Verona sponda Chievo.
Il 3-3 finale, con doppia rimonta subita dalla squadra romana prima dallo 0-2 poi dal 2-3, lascia tantissimo amaro in bocca a Rudi Garcia – che però non si ritiene in discussione – e ai suoi uomini. Il bel segnale è il secondo gol di fila del giovanissimo Sadiq; poco altro però da salvare, compresi i gol incassati (dai vari Paloschi, Dainelli e Pepe).
Il Chievo si conferma bestia nera della Roma: qualche anno fa un gol di Pellissier fece scorrere i titoli di coda sul Zeman II in giallorosso. Ora Garcia rischia di nuovo: bisognerà vedere le scelte della dirigenza.
Da segnalare infine la sconfitta pesantissima del Milan: il Bologna dei miracoli di Donadoni sbanca pure San Siro col gol di Giaccherini e inguaia tremendamente Sinisa Mihajlovic, contestato da tutto lo stadio insieme agli altri “colpevoli” Montolivo, Honda e Cerci, artefici insieme al resto dei rossoneri di una prova scialba e piena zeppa di errori sottoporta. Il Diavolo è di nuovo in crisi. E ora?
Nelle altre partite, 2-1 importante dell’Udinese sull’Atalanta, 0-0 deludente fra Lazio e Carpi e 2-2 palpitante fra Sassuolo e Frosinone: i ciociari che vanno due volte in vantaggio con Dionisi, poi riacciuffato dall’autorete del “carneade” Ajeti, e con la zuccata dello stesso difensore albanese al debutto in Serie A prima del nuovo pareggio di Falcinelli.
Il Leone torna a casa con tanti rimpianti: vincere oggi avrebbe significato staccare Verona e Carpi e scavalcare addirittura il Genoa giungendo alla salvezza virtuale: i punti persi alla lunga si pagano. Gli stessi Garcia e Mihajlovic, ai piani alti, se ne stanno rendendo conto.