Anno nuovo, vecchio Djokovic. Come ci eravamo lasciati circa due mesi fa? Col serbo vincitore della Masters Cup 2015, al termine di un’annata dominata in lungo e in largo, che l’aveva visto portare a casa undici trofei, tra cui tre Slam. Ebbene, se il buongiorno si vede dal mattino, rischia di trasformarsi in un nuovo monologo questo 2016.
Al primo torneo ATP ufficiale, il Qatar ExxonMobil 2016 di scena sul cemento di Doha, arriva il 60° titolo su 86 finali complessive, di cui 16 consecutive. Numeri impressionanti, soprattutto verso il malcapitato avversario arresosi in finale, Rafael Nadal. Il risultato è spietato nei confronti del mancino di Manacor: 61 62 in poco più di un’ora, a testimonianza dell’ingiocabilità del numero uno al mondo.
Tanta buona volontà da parte dello spagnolo, che è certamente tornato a buoni livelli già sul finire della scorsa stagione, ma non abbastanza per impensierire un giocatore fuori dal comune qual è, appunto, Novak Djokovic. Emblematico il botta e risposta tra il tennista iberico ed uno spettatore dagli spalti del Khalifa International Tennis & Squash Complex, che lo invitava a reagire quando ormai il risultato era chiaro: “Prova a giocare tu se vuoi, o vuoi farmi da allenatore?”, è stata la risposta seccata di Rafa.
Il successo odierno permette a Djokovic di sorpassare il suo storico avversario nei confronti diretti: 24-23 la situazione aggiornata, con il gap destinato forse ad ampliarsi progressivamente. Per Nadal, comunque, è stata la finale numero 99 in carriera, la terza a Doha dove aveva già vinto nel 2014 battendo il connazionale Monfils.
Entrambi i giocatori salteranno la seconda settimana di tornei – in programma i Masters 250 di Auckland e Sidney – per presentarsi direttamente agli Australian Open, primo Slam stagionale di scena sul cemento di Melbourne a partire dal 18 agosto. Ancora presto per parlare di sorteggi, ma appare probabile un nuovo scontro tra i due già ai quarti di finale.