Fiorentina-Lazio 1-3 nel secondo anticipo della 19ᴬ di Serie A: gli uomini di Pioli sgambettano alla grande la Viola di Paulo Sousa, che ora rischia il sorpasso-Juve.
La Lazio si conferma bestia nera dei toscani, che al Franchi finiscono sconfitti per la quinta volta nelle ultime sei stagioni, e allo stesso si dimostra sempre più squadra ammazza-grandi, capace di battere una seria pretendente alle posizioni di vertice dopo l’altra big-impresa di San Siro contro l’Inter prima della sosta natalizia.
Pioli salva di nuovo la panchina, vacillante dopo un girone d’andata per nulla entusiasmante, condito per esempio da gare deludenti come il 2-1 subito a Bergamo o l’ultimo 0-0 col Carpi ma anche da imprese letterali come quella con la capolista. O come, appunto, stasera.
Un altro piccolo miracolo in biancoceleste, nella serata che rilancia il giovane Balde Keita (suo il gol che porta la Lazio all’intervallo sullo 0-1) e che sa di tanta, tantissima sofferenza specie nella ripresa in cui la Fiorentina alza progressivamente il ritmo cercando il pareggio.
I capitolini sciupano a volte in contropiede, la Viola preme e colleziona corner; ci prova pure Pepito Rossi, pescato dalla panchina, a dire la sua. Nei suoi minuti di recupero il match esplode letteralmente: prima in contropiede segna con una bella serpentina Sergej Milinkovic-Savic (proprio lui che quest’estate aveva rifiutato la Fiorentina per accasarsi alla Lazio…); accorcia Roncaglia con un tiraccio dai 30 m su paperona di Berisha; chiude di nuovo in contropiede il subentrato Felipe Anderson.
Gli uomini di Pioli escono festanti e con una consapevolezza forse ritrovata; quelli di Sousa escono invece a testa bassa ma comunque applauditi dalla Fiesole. La Fiorentina però ora rischia: domani la Juve può scavalcarla. I Della Valle dovranno intervenire sul mercato, e Paulo Sousa sul morale, per ridare slancio a una squadra che, negli esami di maturità, fallisce clamorosamente.