Atalanta-Inter Serie A
Foto Ansa

Serie A, 20ᴬ giornata: Inter, dove sei? C’è crisi d’identità

Inter, ora la classifica arranca: appena 4 punti in 4 partite a cavallo della sosta. La partita di Bergamo doveva rilanciare Mancini: l’1-1 lo ricaccia indietro. Una delusione.

Il tecnico jesino ha parlato di errori di alcuni giocatori, ieri in conferenza post-partita. E in effetti questa Inter, apparsa solida e compatta nella prima parte di stagione, sta cominciando a sciogliere le sue certezze.

Galeotta fu, da principio, la prima delle due sconfitte al Meazza, firmata Lazio, poco prima di Natale: a partire da allora, a parte la vittoria – nemmeno troppo meritata – di Empoli, l’Inter ha mostrato un vistoso calo di concentrazione e di nervi.

Se prima anche il gioco non era brillante, ma comunque arrivavano i risultati – gli ormai famigerati 1-0 a volte anche in extremis – ora alla manovra carente si aggiungono una serie di errori preoccupanti.

Dagli sfracelli di Felipe Melo nell’ultima partita dell’anno, ai gol regalati ai biancocelesti, al Sassuolo e all’Atalanta ieri: tutti frutto di marchiani errori difensivi, soprattutto dei centrali e con il colombiano Murillo in testa (tra un autogol regalato e altri pericolosissimi svarioni).

Solo la straordinaria qualità di Samir Handanovic ha impedito agli interisti un passivo ben più pesante, sia contro i neroverdi che contro i bergamaschi.

E poi ci sono alcuni giocatori che stentano a decollare, dopo i fasti di inizio campionato (Stevan Jovetic) o dopo alcune stagioni in decrescendo (Fredy Guarin). Più di un grattacapo, insomma, per il Mancio, che si interroga soprattutto sulla qualità offensiva della sua squadra.

La migliore difesa del campionato, 13 reti subite, non fa il paio con l’attacco molto abulico. Ci si chiede come mai una squadra con appena 25 reti fatte in 20 partite si ritrovi lì al momentaneo secondo posto. Certo, merito degli 1-0 in sequenza di qualche giornata fa.

Ma ora l’Inter dovrà inventarsi qualcosa, per tenere il passo doppio/triplo delle altre in corsa per lo scudetto: il Napoli è straordinario, la Juve una schiacciasassi, la Fiorentina sempre insidiosa. Mancini dovrà trovare subito la giusta quadratura, soprattutto in attacco, per tornare grande.

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