Una vera e propria bufera starebbe per abbattersi sul mondo del tennis. Secondo rivelazioni del network britannico BBC, molte sarebbero state le partite – di tornei di prim’ordine – truccate da parte di giocatori top players, alcuni dei quali vincitori di prove del Grand Slam.
Viene scelto il giorno di inizio degli Australian Open per lanciare questa bomba mediatica che certamente avrà profonde ripercussioni nell’ambiente. Non sono stati forniti nominativi di chi avrebbe commesso tali illeciti, ma è stato lasciato intendere che si tratta di tennisti – 16, per la precisione – stabili nella parte alta del ranking (top 50). Alcuni di loro, per giunta, sarebbero riusciti ad alzare trofei Major.
Ancora l’emittente televisiva, assieme al portale Buzzfeed News, asserisce che tra i tornei manipolati vi sarebbero anche Roland Garros e Wimbledon. L’indagine sarebbe nata in seguito al match tra Nikolay Davydenko e Martin Vassallo Arguello disputato nel 2007: i due sono stati scagionati da ogni accusa, ma da lì è partito un filone di inchieste pronto per essere rivelato.
Aspettando nuove importanti rivelazioni attese per domani, subito arrivano i primi commenti da parte di chi si sente chiamato in causa da queste vicende, ovvero l’ATP, l’associazione che riunisce i giocatori professionisti maschili di tutto il mondo. Durante una conferenza stampa, il Presidente esecutivo Chris Kermode ha dichiarato di come sia in corso da anni una battaglia per debellare la corruzione nel tennis e dal 2009 sia in vigore un severo regolamento per punire reati di tale genere, sebbene esso non sia applicabile a quelli commessi prima di tale data.
Un parere sulla questione è stato ovviamente chiesto anche ai diretti interessati, ovvero i giocatori. Questo il pensiero del numero 1 Novak Djokovic dopo il suo match di debutto agli Australian Open: “Uno scandalo che getta ombre su tutti? Io non la penso così: ho sentito parlare di tutta questa storia e ho letto di casi risalenti a 10 anni fa”, afferma, rivelando come nel 2007 fu avvicinato da terze persone per truccare un match a San Pietroburgo in cambio di 200 mila euro, ovviamente non accettati. “Non c’è e non ci deve essere spazio per partite truccate […] Però voglio sottolineare che non c’è alcuna prova reale o evidenza di giocatori in attività coinvolti. Finché è così si tratta solo di speculazioni“.
Non si è risparmiato dall’esprimere giudizi neppure Roger Federer, che si è detto curioso di “conoscere i nomi” per “discutere in concreto di qualcosa“. “Ho letto le accuse. Qual è il giocatore vincitore di Slam coinvolto? Di quale prova dello Slam parliamo? E’ successo nel singolare o nel doppio? […] Più in alto si andasse e più resterei sorpreso”, ha dichiarato lo svizzero, sempre in prima linea per la lotta ai problemi che attanagliano il suo sport.