Italbasket, è iniziata oggi la seconda avventura di Ettore Messina sulla panchina azzurra: l’obiettivo è centrare Rio passando dal preolimpico che si giocherà a Torino.
Due notizie in pochissimi giorni: l’Italia della palla a spicchi è già in doppia emozione, dopo che si è vista assegnare il torneo di qualificazione alle Olimpiadi 2016 e ha (ri)visto il coach siciliano sedersi sulla panchina degli azzurri, affollando i pensieri di corsi e ricorsi storici molto dolci.
Il 56enne coach e capoallenatore della franchigia dei San Antonio Spurs torna dunque ufficialmente ad abbracciare l’azzurro dopo il quinquennio 1992-97, che culminò con l’oro ai Giochi del Mediterraneo 1993, l’argento ai Goodwill Games di San Pietroburgo (1994) e soprattutto con l’argento Europeo 1997.
La presentazione al Salone d’Onore del CONI di Roma ha visto la partecipazione di tutto il governo del basket italiano, a iniziare dal presidente della FIP Giovanni Petrucci, primo a credere nelle doti di Messina quando lo chiamò, ai tempi del suo primo incarico in Federazione, per ricoprire il ruolo di selezionatore dell’Italbasket. A fare gli onori di casa, ovviamente, il presidente del CONI Gianni Malagò.
Una presentazione d’autore, per Messina, che ha garantito da subito il massimo impegno per portare l’Italbasket attraverso questi sei mesi che separano gli azzurri dall’agognata e sognata partecipazione olimpica, da conquistare sul parquet del torinese Palasport Olimpico dal 4 al 9 luglio 2016.
Nient’altro che sangue, lacrime e sudore per onorare fino in fondo la maglia azzurra: questa la promessa più significativa lanciata dal nuovo coach azzurro, primo tecnico non americano a ricoprire il ruolo di capo squadra della franchigia di una squadra NBA.
Il pensiero di tutto l’ambiente, Messina in primis ma non solo, è ovviamente rivolto al prossimo torneo preolimpico di Torino. Il sorteggio si terrà a Ginevra il 26 gennaio alle 18.30, e l’Italia è già certa di non poter affrontare non solo le Filippine ma, soprattutto, la fortissima Serbia di Sasha Djordjevic, vice campione del mondo e fra le principali favorite per il pass olimpico.
I rischi di incroci pericolosi però restano altri. Il pericolo-numero uno si chiama Francia: Tony Parker, Boris Diaw, Nicholas Batum e tutti gli altri hanno nomi da brividi, che farebbero venire un po’ di pensieri foschi ai nostri azzurri nel caso di incontro diretto.
Dall’elenco delle europee sarebbe meglio non pescare anche la Grecia, con la Turchia e la Croazia leggermente più deboli sulla carta. Le altre sono tutte decisamente più scarse, dalla Repubblica Ceca alla Lettonia. Nessuna preoccupazione dagli altri continenti (Asia, Africa, Centro-America e Asia), mentre il Canada nonostante un paio di nomi NBA non sembra così ostica.
Insomma, a conti fatti a parte la Francia l’Italbasket ha davvero tutte le carte per giocarsi la chance olimpica. Forse l’ultima per alcuni giocatori arrivati nel pieno della loro carriera – in particolare per le stelle NBA Gallinari, Bargnani e Belinelli – e a cui manca il suggello di una qualificazione olimpica prestigiosa.
Messina ha promesso «sangue, lacrime e sudore»: la ricetta giusta per arrivare fino in fondo e prendere quel volo per Rio.